Continua al querelle sul “dentro o fuori” dagli ammortizzatori sociali della cassa integrazione guadagni in deroga per i dipendenti degli studi professionali.
Mercoledì scorso, prima del caos e dei parapiglia che si sono verificati alla Camera dei Deputati per l’approvazione del Decreto IMU-Bankitalia, le Commissioni Lavoro di Camera e Senato hanno dato parere favorevole alla riammissione degli studi professionali tra i beneficiari degli ammortizzatori sociali, durante i lavori per l’esame del decreto.
“Abbiamo vinto una battaglia, ma la guerra non è ancora finita”. Così il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella.
“Le commissioni parlamentari hanno accolto le nostre istanze, estendendo ai professionisti datori di lavoro la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali in deroga” aggiunge Stella. “Per noi si tratta prima di tutto di una battaglia di civiltà per combattere assurde discriminazioni che colpiscono i liberi professionisti e per salvaguardare i livelli occupazionali di un settore economico che sta attraversando una durissima crisi”.
“Sappiamo che la coperta è corta, ma non possiamo dimenticare che il ricorso allo strumento della cassa integrazione in deroga da parte dei dipendenti degli studi professionali ha inciso per poco più dell’uno per cento delle ore totali” conclude Stella.
Ricordiamo, che nel corso del 2013 sono stati costretti a ricorrere alla cassa integrazione circa 6.000 i dipendenti degli studi professionali con un aumento, rispetto al 2012, del 72% (in proposito leggi Studi professionali, 6.000 dipendenti in CIG solo nel 2013).
“Ci auguriamo che il governo e i ministeri competenti tengano conto del parere del Parlamento e della Conferenza Stato-Regioni che ha già espresso preoccupazione per l’esclusione dei datori di lavoro laddove all’art. 2082 del codice civile venisse data un’applicazione troppo restrittiva. Noi andremo avanti affinché il governo confermi l’importanza di tale strumento per i nostri dipendenti nell’attuale contesto economico”.