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Studiare la storia dalla prospettiva dell’arte

Da Caffenero

arte_preistoricaI tempi scolastici permettono di studiare un periodo storico concentrandosi maggiormente sulle date, su cause e conseguenze di eventi, sulle caratteristiche che distinguono un’epoca da un’altra. La storia va ben oltre la cronaca: è fatta di tecnica (invenzioni, scoperte), scienza, medicina, filosofia, arte e molto altro. L’arte ad esempio non è materia di scuola fino alle medie, ma già alle elementari si studia storia. Questo è il pensiero sulla base del quale ho proposto tra le molte attività creative che i bambini inventano da soli di fingersi artisti di un altro periodo.

La curiosità dei bambini è molto grande e la loro mente a 8 anni, quando a scuola si inizia a studiare storia, è perfettamente in grado di immaginare cosa abbia voluto dire vivere in modo diverso da oggi. E’ un gioco a cui sono abituati, tramite i racconti, i cartoni animati o i loro “facciamo finta che”.  Mi viene in mente la guida dell’Archeopark che abbiamo visitato tempo fa quando diceva che si rischia spesso di annoiare con la spiegazione della preistoria perchè agli occhi dei bambini sembra non accadere niente.

Se quello che voglio insegnare ai miei figli come mamma è imparare a cambiare prospettiva per capire il pensiero degli altri, mi piace molto l’idea di cercare più stimoli possibili per aiutarli a immedesimarsi in un’epoca lontana.

Non è la prima volta che ci inventiamo qualche attività legata alla storia, questa volta abbiamo fatto finta di essere degli artisti. Guardando il libro “La mia prima storia dell’arte” abbiamo visto alcuni esempi dei famosi dipinti nelle grotte realizzati dall’uomo delle caverne, di cui si parla spesso nei libri di scuola. C’era anche una bella fotografia della testa di una Venere (o Dea Madre, statuette di donne con forme molto rotonde che potrebbero essere legate al culto della terra o un inno alla fertilità femminile). Scegliere di approfondire con i miei bambini l’osservazione di queste statuette mi ha dato lo spunto per parlare dei miti, del rapporto con la natura e anche della condizione della donna nella storia fino a oggi (sono due maschi!).

Abbiamo realizzato le nostre Veneri con pasta di sale, ma oltre all’occasione di giocare con un materiale morbido è stato importante avere a disposizione tutto il tempo della realizzazione per spiegarne il significato. Sono sempre conversazioni lunghe, che seguono le loro domande e lasciano alla fine tanto tempo per giocare con la pasta di sale liberamente.

Il libro che abbiamo usato è ricco di fotografie molto belle, spiegate con molta attenzione al testo proprio perché è diretto a un pubblico di bambini, infatti prevedere già molte delle loro domande bizzarre e ne propone altrettante. Lo useremo come riferimento per lo studio della storia dei prossimi anni, oltre che dell’arte.

Studiare la storia dalla prospettiva dell’arte

La mia prima storia dell’arte
Béatrice Fontanel
ed. Sonda


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