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Studio Ghibli

Creato il 28 aprile 2013 da Alejo90
Il castello nel cielo (Tenkū no shiro Rapyuta) (1986) - 3,5/5 (scheda Hayao Miyazaki)
Il mio vicino Totoro (Tonari no Totoro) (1988)
Una tomba per le lucciole (Hotaru no Haka) (1988) - 5/5 (scheda Isao Takahata)
Kiki's Delivery Service (Majo no takkyūbin) (1989) - 3/5 (scheda Hayao Miyazaki)
Only Yesterday (Omohide poro poro) (1991) - 4/5 (scheda Isao Takahata)
Porco Rosso (Kurenai no buta) (1992)
Ocean Waves (Umi ga kikoeru) (1993) - 3/5
Pom Poko  (Heisei Tanuki Gassen Pon Poko) (1994) - 3/5 (scheda Isao Takahata)
I sospiri del mio cuore (Whisper of the Heart/Mimi wo sumaseba) (1995) - 3,5/5
Princess Mononoke (Mononoke-hime) (1997)
My Neighbors the Yamadas (Hōhokekyo tonari no Yamada-kun) (1999) - 3,5/5 (scheda Isao Takahata)
La città incantata (Sen to Chihiro no kamikakushi) (2001)
The Cat Returns (Neko no ongaeshi) (2002)
Il castello errante di Howl (Hauru no ugoku shiro) (2004)
I racconti di Terramare (Gedo senki) (2006) - 2/5
Ponyo sulla scogliera (Gake no ue no Ponyo) (2008)
Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento (Karigurashi no Arrietty) (2010)
La collina dei papaveri (Kokuriko-zaka kara) (2011)
Lo studio Ghibli è una delle principali case produttrici di film di animazione oggi esistenti, proponenti un modello totalmente alternativo ai canoni dell'animazione occidentale cui Disney e Pixar ci hanno abituati. Data l'importanza di alcuni suoi autori, Hayao Miyazaki e Isao Takahata hanno delle schede personali. In questa scheda recensisco i film dello studio non diretti da questi due nomi.
-Ocean Waves
di Tomomi Mochizuki - Giappone 1993 - animazione - 72min.
Il film è tratto dal romanzo omonimo di Saeko Himuro: vita sentimentale di due ragazzi, compagni di scuola a Kōchi, cittadina sul mare, entrambi invaghitisi di una nuova studentessa proveniente da Tokyo, che vive in modo problematico la separazione dei genitori.
Il solito tono delicato, il solito lavoro di sottrazione in cui il non detto conta più del detto, il lavoro straordinario sulla psicologia dei personaggi, i cui sentimenti celati si intravedono da gesti e comportamenti. Le incomprensioni, le paure, le ansie dell'innamoramento ed il suo perdurare negli anni giovanili - accompagnate dalla nostalgia per quell'età della vita in cui tutte le emozioni sono così sincere, scevre da filtri eppure vissute intimamente più che sbandierate, con quel pudore tipicamente giapponese - sono i connotati di questo film breve realizzato per la tv, in cui il regista Mochizuki può permettersi di affrontare un tema di solito non preponderante nei film dello Studio (l'amore adolescenziale) concendendosi pure qualche riferimento alle mestruazioni e ai seni femminili.
Lo stile iperrealistico proprio dell'animazione Ghibli è quantomai indicato per questo racconto di formazione che oppone la ridente cittadina marittima ai grattacieli della capitale, la tranquillità della vita di una piccola città ai problemi relazionali tipici del caos metropolitano.
Voto: 3/5
-I sospiri del mio cuore
regia di Yoshifumi Kondō - Giappone 1995 - animazione/sentimentale - 111min.
Nel 1994 Shizuku, studentessa della scuola media, affronta i primi turbamenti amorosi: deve rifiutare le avances di un amico (anche per non fare un torto ad una sua amica, innamorata di lui), mentre fantastica di un ragazzo di cui legge sempre il nome nelle schede di prenotazione dei libri della biblioteca. Quando lo incontra davvero, tra i due sboccerà la scintilla, ma il ragazzo deve partire per l'Italia...
Sceneggiato da Hayao Miyazaki ma diretto da Yoshifumi Kondō, è una soave storia d'amore adolescenziale lievemente contaminata dal fiabesco, in cui i sentimenti sono tutt'altro che semplici cotte adolescenziali:  personaggi vivono le loro passioni in modo autentico ed intenso, ma con la solita riservatezza e pudicizia del costume giapponese. Nel ritratto d'ambiente della tipica città giapponese spiccano archietture e figure marginali, come il negozio di artigianato, il gatto ciccione, i saliscendi collinari. Tutto è concreto eppure reso magico dall'impressionante lavoro di illuminazione, marchio di fabbrica dello stile Ghibli. Il finale può apparire forzato nel suggell odel sentimento che lega i due protagonisti, ma è arte della poetica dello studio e di Miyazaki, da sempre volenterso di rappresentare le emozioni più positive, i sentimenti più autentici, i risvolti più armoniosi dell'esistenza.
La gradevole colonna sonora poggia sul tema ri-arrangiato (e con testo diverso) di Take Me Home, Cuntry Roads, successo country di John Denver del 1971.
Voto: 3,5/5

-I racconti di Terramare
(ゲド戦記 Gedo senki) di Goro Miyazaki - Giappone 2006 - animazione/fantastico - 115min.
Liberamente tratto dal quarto e quinto episodio del ciclo fantasy "Earthsea", della scrittrice americana Ursula K. Le Guin.
il principe parricida e schizofrenico Arren fugge dal castello dopo aver compiuto il delitto e viene soccorso dal mago Sparviere mentre è attorniato da un branco di lupi. Arren si mette in cammino con il mago, il quale non gli rivela quale sia l'oggetto del suo viaggio. Arrivati in una città costiera, Arren soccorre una ragazzina braccata dagli schiavisti, al soldo di un potente mago che governa la regione, Aracne, megalomane con intenti tutt'altro che nobili. Sparviere vuol mettere fine al suo diabolico piano di distruzione, ma viene intrappolato. Tocca ad Arren ed alla ragazzina, Therru, risolvere il pasticcio.
Figlio di Hayao, Goro Miyazaki ha esordito nel cinema e nell'animazione con questo film, dopo aver fatto tutt'altro nella sua vita. La scelta del materiale narrativo è stata quantomeno dubbia, dato che la storia è oltremodo lacunosa e difficile da seguire, senza contare che alcuni dettagli rimangono inintelligibili per chi non abbia letto i libri (tipo me). Il disegno è molto semplice, con effetti computerizzati ridotti al minimo, e particolarmente ispirati nelle rappresentazioni paesaggistiche, a comporre scorci talvolta stupefacenti. Purtroppo il film non è molto coinvolgente data la scarsa comprensibilità, tuttavia la narrazione è canonica e prevedibile. Purtroppo, a parte i bei disegni, il film non trasmette alcuna emozione.
Evitabile.
Voto: 2/5 

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