Studio illegale
(Italia 2013) Regia: Umberto Riccioni Carteni Sceneggiatura: Federico Baccomo, Francesco Bruni, Umberto Riccioni Carteni, Alfredo Covelli Cast: Fabio Volo, Zoé Félix, Ennio Fantastichini, Nicola Nocella, Marina Rocco, Ahmed Afiene, Isa Barzizza, Erika Blanc Genere: Fabio Volo movie Se ti piace guarda anche: qualsiasi altro film con Fabio Volo
Puntuale come le tasse, un’altra discesa in campo di Silvio Berlusconi e una nuova pellicola di Woody Allen, ecco che ogni anno arriva anche il Fabio Volo movie. Capitano disgrazie peggiori, nella vita. Capita anche di meglio, va detto, ma in ogni caso è una cosa che non si può evitare. Oddio, basterebbe non guardarli, ma io non ce la faccio. In fondo, io al Volo voglio bene. In radio la mattina ero solito ascoltarlo, prima che Linus quel birbone lo cacciasse via da Radio Deejay (ma dal prossimo ottobre ritornerà) e quindi ogni tanto mi fa piacere ritrovarlo, come un vecchio amico. Se come conduttore radiofonico se la cava ottimamente, a livello recitativo non si può purtroppo dire lo stesso. Vederlo in una pellicola fa un po’ l’effetto di andare a trovare sì un vecchio amico, solo un vecchio amico finito in ospedale. Non proprio un’esperienza delle più piacevoli. Come scrittore non lo so, non l’ho mai provato ma, a sentire i suoi detrattori più accaniti, l’esperienza potrebbe essere paragonabile alla visita di un vecchio amico, al cimitero.
La variante fabiovolesca della collezione di farfalle...
Fatto sta che, ancora una volta, ho ceduto a vedere un film con Fabio Volo. Veramente non ne ho visti poi tantissimi, giusto La febbre e il recente Il giorno in più. Pur non avendo tutta questa dimestichezza con Fabio Volo attore (ho usato davvero questa parola?), ho dimestichezza con Fabio Volo uomo e anche in Studio Illegale interpreta una variante di se stesso. In questo caso, la variante avvocato....però stranamente funziona.
A inizio pellicola, Fabio Volo è uno davvero stronzo. Misogino, superficiale, pensa solo al lavoro e persino quando il suo collega, quello con cui condivideva lo stesso ufficio, si suicida, lui non fa una piega. Uh, un personaggio senza morale, che non si fa scrupoli, un vero duro. Arriva la prima bella passerona francese (Zoé Félix, già vista in Giù al Nord e Captifs), avvocatessa di uno studio"Voto 4? Beh, dai, poteva andarci peggio..."
Ci sono pochi attori che imprimono alle pellicole che interpretano un’identità tanto precisa. A Fabio Volo riesce. Per questo aspetto, possiamo considerarlo un po’ il Tom Cruise italiano. Salvo qualche eccezione, se c’è lui, sai già che film e che genere di personaggio aspettarti. Con la piccola differenza che Tom Cruise è, checché i detrattori ne dicano, un grande attore, mentre Fabio Volo è… Fabio Volo è uno che ci prova, a fare l’attore. È uno che ha coraggio, a spacciarsi attore. C’è poi un’altra piccola differenza tra i due: almeno fino a qualche annetto fa, Tom Cruise girava ottimi film con ottimi registi, mentre Fabio Volo si è fatto dirigere per questo Studio illegale da Umberto Riccioni Carteni che, con tutto il rispetto, non mi sembra sia un Paul Thomas Anderson o uno Stanley Kubrick. Su tutta la pellicola ci sono quindi un paio di ombre. Uno è lo stile registico da spot televisivo, nemmeno di quelli belli, e qui la colpa è del Riccioni Carteni, e poi c’è l’altra ombra, vistosissima: Fabio Volo. Questo è il tipico Fabio Volo movie. Prendere o lasciare. Lasciate, vero? (voto 4/10)