Fondazione Carima. Appello alle istituzioni e al mondo politico regionale ad attivarsi per risolvere in tempi brevi questa situazione e far partire la sperimentazione del professor Zamboni
Il recente dibattito in Consiglio Regionale, a seguito dell’interrogazione del consigliere Erminio Marinelli, ha riportato alla ribalta la situazione dello studio del famoso medico ferrarese Prof. Zamboni in merito alle possibili cure della sclerosi multipla, a cui fin dal settembre 2010 la Giunta della Regione Marche ha deliberato di dare vita.
In questo contesto la Fondazione Carima, che insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna sostiene questa promettente ricerca, rileva e stigmatizza le lungaggini, i ritardi e il fatto che tale studio non sia stato ancora avviato.
>
>
In particolare, a tutt’oggi non è possibile far partire la sperimentazione in quanto si è in attesa del parere del Comitato Etico dell’ospedale Torrette di Ancona, indispensabile affinché la sperimentazione stessa possa essere inserita in quella a carattere nazionale denominata “Brave Dreams”.
Le perplessità nascono dal fatto che tali ritardi sembrerebbero essere originati da inconsistenti questioni campanilistiche, legate alla suddivisione delle competenze tra centri ospedalieri maceratesi e anconetani, nonché, soprattutto, da pregiudizi e preclusioni mentali da parte di alcuni ambienti medici, che appaiono poco comprensibili e addirittura contrari all’interesse dei malati.
>
>
Ciò sembra confermare l’infondatezza e la capziosità delle critiche avanzate da alcuni neurologi marchigiani, che fin dall’inizio hanno contestato e osteggiato la Fondazione Carima e il suo impegno nel sostenere questo ambito di ricerca.
Pertanto, la Fondazione sollecita ed esorta con forza le istituzioni e il mondo politico regionale ad attivarsi per risolvere in tempi brevi questa situazione, dando maggiori spazi di manovra all’ASUR Marche che dispone di centri ospedalieri – radiologia di Civitanova Marche e radiologia-interventistica di Macerata – in possesso sia delle professionalità per operare secondo le metodiche indicate dal Prof. Zamboni, sia delle apparecchiature tecniche necessarie, donate dalla Fondazione stessa proprio allo scopo di farne dei poli di eccellenza.
Tremila malati marchigiani di sclerosi multipla non possono permettersi di aspettare ancora!