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Stupidario della sinistra – Fausto Gianfranceschi

Creato il 20 luglio 2012 da Maxscorda @MaxScorda

20 luglio 2012 Lascia un commento

Stupidario della sinistra
Il vero problema della cultura in Italia e’ che una parte di questa si ritiene migliore dell’altra o per dirla alla Orwell, "tutti sono uguali ma qualcuno e’ piu’ uguale degli altri". Gianfranceschi non ce l’ha con nessuno in particolare e il suo vuole essere uno sguardo divertito sul delirio di onnipotenza di coloro che si ergono a detentori indiscussi della Verita’, ovviamente con l’aiuto di un intorno fatto di uomini e omuncoli che alimentano un fuoco incapace di scaldare, solo bruciare.
Similmente all’indicare il re nudo quando e’ realmente e ridicolmente nudo, ognuno e’ libero di girare lo sguardo dove vuole e crogiolarsi nelle proprie convinzioni perche’ s’intende che ad occhi chiusi, tutto e’ possibile.
Libro scritto nel 1992, quindi con le rovine del Muro ancora fumanti e col regime comunista disintegrato, laddove anche l’ultimo dei topi scappa dalla propria comoda tana ed e’ quasi un gioco da ragazzi impallinare marxisti e maoisti della prima ora che a giochi conclusi se ne escono fischiettando come nlla fosse.
Non si pensi pero’ che si tratti di mera sogghignante vendetta al passaggio del cadavere del proprio nemico, tutt’altro. Se il libro ha un obiettivo, e’ far notare che la fesseria, come l’arguzia, non siano proprieta’ esclusiva di una parte a scapito o a favore dell’altra e la piu’ disarmante sciocchezza alla stessa stregua della cantonata piu’ grossolana, provengono da pulpiti inesistenti e immeritati.
Si vuole insomma ricreare un equilibrio di giustizia ed onesta’ intellettuale basato su un merito che forse non tutti possono comprendere ma chi e’ in grado di farlo, sara’ certo qualcuno con cui merita iniziare un dialogo finalmente serio e sensato. Tolto poi l’orrore di certe affermazioni, trovo persino divertente leggere le arrampicate sugli specchi della storia di chi a tutti costi difende Mao, Ho Chi Minh o Stalin, gente per i quali si contano i morti a decine di milioni, c’e’ chi difende terroristi assassini o chi come Petri e Sciascia, sperano in qualcuno che "faccia definitivamente i conti" con Moro o come la Rossanda che auspica l’arrivo di chi "fermi" Dalla Chiesa, magari chi come Siciliano si commuove ripensando ai ragazzini coi quali "giocava" Pasolini oppure al contrario gli inneggiamenti fascisti di Scalfari. Sempre Pasolini dalla curiosa tesi che Palach sia stati invero comunista, Moravia che nel ’68 era anche lui uno sfruttato, Levi dell’idea che in realta’ a Praga la protesta fosse fomentata dagli USA, la Iotti che pensa che il fumetto sia fascista, Dario Fo che vuole sparare a chi vota destra e a chi va a teatro per vedere Pirandello e Bocca che crede che le Brigate Rose siano un’invenzione della stampa nemica.
Ci vorrebbero poi altri dieci post per citare le dotte argomentazioni per cui il fine secolo avrebbe visto l’intero globo terracqueo dominato da falce e martello ma attenzione, tutti intellettuali con solidissime argomentazioni, s’intende.
Esilarante, dico sul serio perche’ oggi possiamo finalmente permetterci di riderci su, magari aspettando qualche decina d’anni per farci altre risate con le "grandi verita’"  che la stessa gente o i loro amichetti, ancora raccontano.

"Montanelli io lo trovo invece noioso: gli trovo la nuca fascista, la forma della testa anche, l’occhio fascista a palla quando si arrabbia."
Camilla Cederna (scrittrice, donna di cultura)


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