Stupidario delle risorse umane - 4
Una mattina qualunque, un lunedì qualunque di una settimana qualunque.
“Pronto? Centro per l’Impiego della città di X?” (ndr. dove X è una qualunque cittadina italiana, non necessariamente al sud)
“Sì, dica pure”
“Sono la Dott.ssa Phoebe della società Pincopallo. Vorrei fare una selezione del personale per un’assunzione. Il candidato dovrà avere le seguenti caratteristiche: blablablabla.”
“Ok, ci sentiamo venerdì con un primo gruppo di nominativi.”
“Sì, guardi, è abbastanza urgente.”
“Sì sì, stia tranquilla.”
“Io ho parlato con?”
“Sono la Dott.ssa Azzeccagarbugli, può far riferimento a me e solo a me.”
“Arrivederci, a presto.”
Venerdì: silenzio.
Lunedì: silenzio tombale.
Martedì: invio una mail di sollecito.
Mercoledì: nulla.
Poi giustamente me ne vado qualche giorno in ferie. Torno ed il lavoro e sono subissata.
Insomma, al decimo giorno di silenzio chiamo
“Pronto? Centro per l’Impiego della città di X?”
“Sì, dica pure”
“Sono la Dott.ssa Phoebe della società Pincopallo. Cerco la Dott.ssa Azzeccagarbugli.”
“Non c’è”
“Ok, quando la trovo.”
“Un attimo”
Musichina d’attesa.
Per 10 minuti.
Ora urlo.
“Buongiorno, sono il Dott. Poverodiavolo, mi scusi l’attesa.”
“No, ecco. Cercavo la Dott.ssa Azzeccagarbugli per una selezione di pers…”
“Guardi, mi spiace la dottoressa è stata spostata dieci giorni fa a nuovo incarico e le sue pratiche sono rimaste inevase.”
“Come INEVASE”
“Eh.”
“…”
“…”
“Mi faccia capire, non avete ancora contattato nessuno?”
“Ehm, no. Ma se vuole per venerdì, io…”
“E se spostano pure a lei?”
“…”
“…”
“…”
“Vabbè, via: proviamo. Altro giro altra corsa!”
No, dico io: ma si può lavorare così?
PS. Per altre avventure passate qui, qui e qui.