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Stupide, piccole discriminazioni: quando due coppie condividono l'auto

Creato il 22 aprile 2011 da Taccodieci @Taccodieci
Domenica scorsa ho fatto una gita fuori porta con altre tre coppie. Il mio FF ed io, per evitare il traffico e poichè la giornata era particolarmente primaverile, abbiamo preso la moto, ma due coppie hanno condiviso la stessa auto. Come un fulmine a ciel sereno, mi è balzato agli occhi una strana usanza del folklore locale, che da queste parti va alla grandissima. Subito mi è salito un conato di vomito.
Condividendo la stessa auto, i due uomini erano seduti sui sedili anteriori, mentre le due donne si erano sistemate sul sedile posteriori. Casualità? Nono, assolutamente.
Quando due coppie condividono la stessa auto, indipendentemente da chi sia il proprietario dell'auto in questione, dal tempo di percorrenza, dagli eventi atmosferici e sociopolitici, le donne si siedono dietro e gli uomini davanti. Provate a farci caso.
Ho visto ragazze arrivare in coppia sotto casa degli amici, scendere dall'auto ed andarsi a sedere dietro, per lasciare il sedile anteriore all'altro uomo.
Lo so, è una [@##@t@, ma proprio per questo è un fenomeno che non ha senso.
Perchè lasciare il sedile anteriore ad un uomo?
Per una questione di rispetto? Non penso, perchè non avrebbe senso portare rispetto ad un uomo piuttosto che ad una donna. O sbaglio?
Non è che una volta viene lasciato il posto ad un uomo ed una volta ad una donna: il posto viene sempre e comunque lasciato ad un uomo.
Il sedile anteriore, lato passeggero, da queste parti viene anche affettuosamente chiamato “il posto della suocera” perché (così dicono voci incontrollate) è quello dove statisticamente avvengono più morti in caso di incidente stradale. Che pretendere quel posto sia da parte dell’uomo un modo velato per dire “io morirei per te”?
Già, perché ci sono uomini che “pretendono” di sedersi davanti e si offendono se non gli viene lasciato il posto.
Mi viene in mente una vacanza con il mio FF ed un'altra coppia. Per risparmiare abbiamo condiviso l'auto del FF, la più capiente della compagnia, con una coppia di amici. Stipati come profughi, con tende e sacchi a pelo al seguito, abbiamo percorso 2000 km più un tot di ore di nave. Ricordo la guerra in atto con il ragazzo dell'altra coppia per il sedile anteriore. Quando dovevamo salire in auto, si arrabbiava e teneva il muso se provavo a sedermi a fianco al mio FF, senza lasciare a lui il "trono". Inizialmente ero sconcertata, poi, per non trascorrere tutta la vacanza con qualcuno con il muso per un motivo così stupido, ho iniziato a lasciare il posto, infine, dal momento che mettersela via significava in qualche modo avvallare quell’atteggiamento mentale, ho iniziato seriamente a fregarmene: era un problema suo. Per tutta la vacanza mi sono seduta dove capitava, davanti o dietro che fosse.
Quanto è stupida questa cosa?
Eppure sempre di discriminazioni si tratta. Piccole, stupide discriminazioni.
So di ragazze che, nonostante l'auto in questione sia la propria e non siano interdette alla guida a causa di alcol o psicofarmaci, se condividono il mezzo con un'altra coppia fanno guidare il proprio ragazzo e si siedono sul sedile posteriore assieme all'altra donna. Per me è follia pura.
Non importa di chi sia l'auto, non importa chi ci salga: il posto dove ci si siede dovrebbe essere completamente indifferente. Dal momento che però siamo impregnati come spugne da pregiudizi e mentalità discriminatorie, diventa importante che la posizione nel mezzo di trasporto. Il sedile anteriore diventa quello del Navigator e pertanto spetta ad un uomo. Le donne vengono messe a chiocciare come galline su quello posteriore, come se fossero gli uomini a portarle a spasso.
Pensateci, ragazze, quando salirete in auto per la tradizionale gita fuori porta di Pasquetta.
E, chiaramente, un bacio di Buona Pasqua a tutti!
La Redazione

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