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Stupore giornalistico

Creato il 17 dicembre 2010 da Alblog
Stupore giornalisticoPrima di esprimere il mio concetto, mi corre l'obbligo di fare un doveroso preambolo.
Le ore sono formate da sessanta minuti, i cani non parlano ma abbaiano, è impossibile passare tra una goccia e l'altra quando piove così come un cammello non entrerà mai nel diametro formato dalla cruna di un ago. Berlusconi è un uomo ricchissimo.Affermazioni apodittiche.
Quindi rassegnamoci. Anche se spalare la neve rappresenta, per noi italiani, una sfida tecnologica insostenibile. Gli spazzaneve, glispargisale, i guantoni di lana, le scarpe con le suole di para, le catene per auto sono diavolerie futuristiche per le quali non siamo ancora pronti. Mi basterebbe solo una cosa: che mi venisse risparmiato il desolato stupore con il quale cronisti e autorità ogni inverno descrivono l'inverno.
Bisogna accettarlo: in Italia, in dicembre, nevica. E fa freddo. Da qualche milione di anni, ogni anno. E spesso nevica anche “sulla riviera adriatica”, come annunciano i giornalisti con l'espressione allibita di chi annuncia che Berlusconi è indagato in qualche procedimento. La costa adriatica, infatti, appartiene all'Italia del nord. E appartiene, secondo gli atlanti geografici, alla fascia del mondo denominata “temperata”, dove in estate fa caldo, in inverno fa freddo. E nevica (Marina, amica mia, fattene una ragione).
Da quando sono nato vedo al telegiornale “le insolite immagini di Rimini sotto la neve”, con immancabile corredo di pedalò imbiancati e castelli di neve sull'arenile.
Prima di morire, sogno di passare un inverno, almeno uno solo, durante il quale a Rimini nevichi senza che nessuno lo venga a sapere. 

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