Appena vedo la copertina di quel giallo particolare un flash mi dice già che la ragazza forse trentenne di fronte a me sta leggendo “Stupori e Tremori”, di Amélie Nothomb. Per assicurarmente faccio il girotondo attorno alla ragazza e mi trovo di fronte alla copertina, quei due occhi a mandorla. “Stupori e Tremori” l’ho letto, fatto autografare, ne ho riparlato di recente e salta fuori anche qui, sulla metro B1 di Roma. Mi stupisco, non tanto da tremare. Vorrei dire alla ragazza che a mio modesto parere la Nothomb ha scritto di meglio, ma magari ha preso l’edizione economica di Guanda solo così, per iniziare, per iniziarsi alla scrittura bizzarra dell’autrice belga, e mi dico che è un’autrice che è giusto che ognuno esplori a modo suo, allora lascio la trentenne bassina intenta nel suo Nothomb e scendo a Piramide.