Foto Barbara Giorgi blogger copyright
Milano. Una 18enne stuprata da un uomo in un locale caldaia di uno scantinato.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/milano-39enne-egiziano-stupra-18enne-in-uno-scantinato-arrestato_2076864201402a.shtml
Questa ragazza frequentava l’uomo da qualche settimana. Lui l’ha convinta a seguirlo nel locale caldaia. E lì, l’ha STUPRATA. Poi si è allontanato e la ragazza, una volta sola, ha avvisato un’amica, chiedendo aiuto.
La COLPA, ovviamente, è di quest’uomo, senza se e senza ma.
QUESTA RAGAZZA NON HA ASSOLUTAMENTE NESSUNA COLPA: anzi, sottolineiamo quanto dovrà subire ulteriormente sul piano emotivo-psicologico, a causa di denunce e processi vari, che la vedranno costretta a testimoniare e rivivere quel terribile momento.
Però vorrei fare una riflessione e spero tanto di non essere fraintesa.
Viviamo – si sa – in una CULTURA FORTEMENTE MASCHILISTA e non tutti gli uomini hanno recepito il messaggio della parità di genere e del rispetto.
Quindi: non raccontiamoci la favola che la donna, oggi, è libera di fare ciò che vuole e di andare dove vuole. Non è neppure libera di fidarsi di un uomo quando lo conosce. Dipende dall’uomo, ovvio. Ma vai a capire che tipo di uomo è.
Quindi, che si fa?
Aspettiamo che tutti gli uomini della terra abbiano capito finalmente che non siamo l’oggetto dei loro desideri?
Aspettiamo che tutti gli uomini della terra rispettino il “NO” di una donna?
Aspettiamo che tutti gli uomini della terra abbandonino la cultura della clava (anche metaforicamente parlando)?
Io credo che non si possa attendere per secoli questa “manna dal cielo”.
Sì, ditemi pure che serve ripartire dall’ “educare e ri-educare”, dal formare, dal sensibilizzare. Sono più che d’accordo: partecipo come formatrice e operatrice antivolenza a progetti per giovani, contro la violenza di genere, quindi lo so.
Ma nell’attesa di questo miracolo, che si fa?
Ecco quindi il mio dubbio, la mia riflessione, un mio input per le donne (soprattutto per le giovanissime). Ecco le mie domande.
Forse, dovremmo imparare a fidarci un pochino meno di inviti negli scantinati?
Forse, dovremmo aggiungere un briciolo di sospetto di fronte a certe proposte?
Forse, dovremmo sentire più spesso odore di bruciato ?
E’ triste ciò che dico, lo so.
Ma di fronte a tanto a tanto rischio e violenza che ci circonda, di fronte a mancanza di tutele adeguate dal parte dello Stato e della società tutta, dobbiamo anche (anche) imparare a difenderci da sole. Sì, anche questo, ragazze mie.
Perché quando ti ritrovi con uno STUPRATORE davanti, magari armato, magari esaltato da droghe varie (aggravante, scusate se è poco), invaso dal testosterone e con la bocca che sbava… quando non vedi via di fuga e di salvezza da quella sorte infame, da quell’umiliazione, da quell’uso-abuso schifoso di te e del tuo corpo, poi… non arriva Superman a salvarti.
Siamo sole.
Certo, ci sono varie situazioni di STUPRO. Non sempre capita che nasca da conoscenze o semi-conoscenze e frequentazioni. Capita anche sulla metro, per strada, assalite quando capita, anche dal branco. Capita a chiunque, ovunque. Nessuna può ritenersi una non-possibile vittima della “cultura dello stupro”.
Però ci sono situazioni che possiamo tenere meglio d’occhio. Situazioni che magari ci forniscono campanelli d’allarme. E allora ragazze, riflettiamo bene, perché qui non ci aiuta nessuno.
Certo. Non possiamo vivere nel terrore di salire sulla metro di notte, di indossare la mini, di andare a ballare guidando la nostra auto da sole. No. Non possiamo certo vivere così. Ve lo dice una che rifiuta tutto questo.
Ma un FILO DI SOSPETTO, ragazze mie, quello sì.
E’ quel “filo” che magari ci salva. Mi salva. Vi salva. Forse…
Quindi: SIATE LIBERE, LIBERISSIME, ANDATE DOVE VOLETE E FATE QUELLO CHE RITENETE GIUSTO.
MA NON FIDATEVI SEMPRE E COMUNQUE.
Almeno questo.
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