E’ bello quando la pallavolo si conquista qualche riga sui giornali nazionali. Succede così di rado che non gioirne sarebbe un sacrilegio. Peccato, però, quando ne vengono fuori strafalcioni come quello commesso oggi dal Corriere della Sera. In un articolo dal titolo “Quanto sono bravi i nostri allenatori lontani da casa” a firma Roberto De Ponti scritto a corredo di un’intervista ad Alberto Zaccheroni recente conquistatore della Coppa d’Asia di calcio alla guida del Giappone, il neo allenatore di Casa Modena Daniele Bagnoli (complimenti per la prima vittoria di ieri su Piacenza) viene indicato nel pezzo che celebra i nostri allenatori all’estero, come ct della Russia maschile (nella foto Fivb lo era ancora) e quindi “pendolare tra l’Emilia e Mosca”.
In realtà Bagnoli non è più l’allenatore della nazionale russa dalla fine di dicembre 2010 quando la rappresentativa maschile è stata affidata dalla Federazione di quel paese a Vladimir Alekno che guidò la nazionale al bronzo di Pechino 2008.
Roberto De Ponti sarà stato probabilmente tradito dalla versione italiana di Wikipedia che non ha ancora aggiornato la scheda del tecnico di Casa Modena, diventato tra l’altro da poco papà, nella parte relativa all’incarico di allenatore della Russia.
A farmi pensare, però, è la scarsa conoscenza delle cose di volley da parte della stampa sportiva. Togliendo i ‘soliti noti’ (e il pensiero lieve non può non correre a Roberto Stracca che, in quanto appassionato, non avrebbe permesso lo strafalcione) nessuno ne sa alcunché. Forse bisognerebbe smettere di specchiarsi nel ‘piccolo è bello’ e cominciare a pensare di comunicare più efficacemente a tutti i livelli perché più grande è sicuramente meglio.