In viaggio per l'America con il nuovo racing game Ubisoft
Il progetto racing di Ubisoft, The Crew, si dimostra ad ogni incontro sempre più interessante. Certo, da un punto di vista tecnico non stupisce come altri concorrenti che stanno per debuttare, ma la sua impostazione, di fatto totalmente libera, con una spiccata vocazione per il tuning più spinto, sembra poter dare una marcia in più al progetto realizzato dai ragazzi di Ivory Tower e Reflections. Ma soprattutto c'è l'aspetto social, ormai una prerogativa irrinunciabile per tutti i giochi di corse, che qui trova una sua applicazione proprio nel concetto della squadra - nella "crew" - da intendere come risorsa utile per conquistare vittorie e punti esperienza. The Crew - Gamescom Walkthrough Trailer
Dove andiamo? Che facciamo?
L'idea alla base è semplice. Siamo fermi ad una gara che non riusciamo a superare? Invitiamo i nostri compagni a partecipare: se uno di loro vince, o soddisfa i requisiti necessari, anche noi superiamo l'ostacolo che ci ha dato tanto filo da torcere. In una gara dobbiamo tamponare più volte le vetture avversarie?
Da soli può essere un problema, perché quindi non invitare nella sessione anche altri amici? Il tutto, poi, passando senza transizioni di fatto dal single al multiplayer, con la mappa inoltre ricolma di eventi e di quelle che a tutti gli effetti sono brevi missioni secondarie, da attivare a nostra discrezione, per ottenere maggiori punti esperienza e dollari. In tal senso, ne abbiamo visto una, all'interno di una gigantesca cava; oltre ad arrivare primi, ci veniva chiesto di seguire la traiettoria del nostro avversario diretto. Più tempo si rimane in scia, più punti si guadagnano. Ma la cosa che colpisce è la vastità della mappa: a tutti gli effetti una versione ridotta - ma riprodotta in modo fedele - degli Stati Uniti, con tanto di fast travel da sbloccare con la progressione. Fa davvero impressione accedere alla mappa satellitare, e da lì zoomare e vedere le macchine degli amici muoversi nelle città, e decidere quindi di raggiungerle per dare inizio alla gara. Il nostro test ci ha visto correre con enormi jeep, attraverso dei campi coltivati del midwest. Una semplice corsa a checkpoint, ma senza nessuna limitazione negli spostamenti. Abbiamo di fatto abbattuto le staccionate delle fattorie, distrutto intere coltivazioni di granoturco, per poi sfruttare i terrapieni dei cavalcavia per saltare, tagliando di netto intere porzioni di scenario. Si può realmente decidere dove andare; la libertà è massima, basta solo non esagerare per non perdere troppo tempo. Ma dove The Crew esagera è nella personalizzazione. In una Detroit particolarmente trafficata e piena di pedoni, siamo entrati in un garage e qui abbiamo avuto accesso a novanta punti su cui sbizzarrirci, potendo quasi ricostruire da zero la macchina. Di fatto, possiamo "quasi distruggere" completamente la vettura, a partire dal telaio, sino alle parti estetiche, con le modifiche che si ottengono al salire di livello o comprandole direttamente. Alla stessa maniera, come se non bastasse, ci sono anche i perk, che donano abilità speciali alle vetture. Non stiamo parlando di caratteristiche che le rendono simili al maggiolino Herbie, ma di modifiche che servono a migliorare il sistema di guida, facendolo quindi evolvere in accordo col nostro stile. I perk possono esser comprati, ma è possibile ottenerli anche superando le missioni secondarie. E il modello di guida? Totalmente arcade, forse un po' troppo. La vettura che abbiamo guidato era estremamente "scivolosa", dalla derapata facile, mentre in città questa eccessiva frenesia lasciava spazio ad una rigidità troppo accentuata, con esiti tragicomici in mezzo al traffico. La qualità visiva è senza dubbio buona, non segna però uno stacco generazionale forte con i migliori esponenti "old gen", ma l'ampiezza dell'orizzonte visivo e l'affollata ricostruzione degli ambienti sono elementi da non sottovalutare. In definitiva, The Crew ci ha soddisfatto: ci è piaciuta molto la sua formula open world, la totale libertà di movimento, e il tuning spinto. La varietà degli eventi è una questione chiave che scopriremo solo nei prossimi incontri. Per ora il titolo Ivory Tower e Reflections è senza dubbio interessante, e si pone a testa alta tra gli altri concorrenti di spicco che vedremo nei prossimi mesi.