La speranza delle religioni giudaico-cristiane e derivate o simili, è malferma perchè chiaramente illusoria. Le speranze dei transumanisti non hanno certo questo problema perchè fondate sulla forza dell'empirismo. Perchè fondate sulla scienza. Ma la scienza è nostra alleata o no?
La scienza è come una pistola: può essere usata per uccidere o per intimare ad un assassino di arrendersi. Non è nostra amica o nemica, non prova compassione o avversione per noi. Anzi, non prova nulla, non è senziente. Allora perchè noi transumanisti e più in generale noi razionalisti la amiamo tanto da ritenerla lo scrigno della nostra speranza? Semplicemente perchè ci offre tante possibilità. O meglio, un numero di possibilità sempre crescente.
Noi speriamo che un giorno ci sollevi dai nostri patimenti fisici, dalle malattie e dalla morte. Ecco la nostra fede. Noi speriamo che un giorno la ricerca generi proprio quella tecnologia che ci solleverà dai nostri dolori. “Siamo tutti nella fogna, ma alcuni di noi guardano alle stelle.” Così scrisse una volta Oscar Wilde. Le stelle che rimiriamo e che speriamo di raggiungere sono quelle di un'avveniristica tecnologia che risolva i nostri antichi problemi. Che scacci quelli che sono i nostri sgraditi compagni di viaggio dall'alba dell'umanità.
Dimentichiamo, però, qualcosa di molto importante su queste nostre stelle. I creatori del Titanic ritenevano inaffondabile quel capolavoro di ingegneria; i creatori dell'automobile mai avrebbero immaginato che stavano facendo venire alla luce il più grande strumento di morte dell'era moderna; i creatori del computer, non si sognavano nemmeno che un giorno la gente avrebbe passato ore a togliere dalle proprie fotografie e dai propri documenti, insidiosissimi e furbissimi virus digitali con l'hobby di divorarli. Per farla breve: se consideriamo unicamente gli aspetti positivi della tecnologia e fingiamo di dimenticare tutti gli intoppi, a volte clamorosi, nei quali cade siamo degli ingenui.
No, a salvarci non sarà una tecnologia. Perchè la tecnologia è piena di problemi tecnici o economici: se l'immenso hard disk che contiene le nostre menti ha bisogno di un upload o di manutenzione costosissimi, questo costo da chi sarà sostenuto? Da un gruppo di esseri immateriali che non hanno nemmeno un portafogli e nemmeno la capacità giuridica di staccare un assegno? Possono votare? Se si, chi impedisce ad un politico senza scrupoli di far sparire tutti quelli che voterebbero contro di lui? Gli basterebbe lanciare una sorta di diagnostica in questo grande storage di memoria che ospita il Mind Upload di un mucchio di gente e scoprirebbe chi gli è avverso. Immaginate cosa sarebbe successo se il Mind Upload fosse stato disponibile negli anni '80: un sacco di menti sarebbero su Laserdisc o su cassette Betamax o su dischi per 3DO, tutti supporti morti che con la loro morte avrebbero potuto fare ben poco per ovviare alla dipartita dei loro “ospiti”.
La fede in noi stessi: il Patto
E questa sarebbe una speranza? Abbandonare i problemi tecnici del corpo per abbracciare quelli di qualche supporto digitale? Ma soprattutto, confidare in tecnologie complessissime per fruire delle quali c’è bisogno di assistenza magari continua, in un mondo nel quale non c’è nessuna persona amica che ce la fornisca? No. A salvarci non sarà una tecnologia, ma un patto. Un patto che tutti noi transumanisti dobbiamo fare con noi stessi e che deve attraversare gli anni ed i secoli. Così come chi è per mare deve aiutare obbligatoriamente chi lancia un s.o.s., così noi dobbiamo obbligatoriamente far risorgere chi di noi, anche da un epoca remotissima ha lanciato un s.o.s.
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