Su Estropico: La Terra non è malata: è incinta! Intervista a Adriano Autino

Creato il 28 giugno 2010 da Estropico
La scelta del bellissimo titolo del tuo libro ("La Terra non è malata: è incinta!") non può che far drizzare le orecchie ai lettori di Estropico. Cosa ti ha spinto a scriverlo e che impatto speri di ottenere?
Ho cominciato a pensare alla gravidanza terrestre nel 2001 (che presuntuoso, non mi è bastato ingravidare quella bellissima ragazza che incautamente mi aveva sposato, tanti anni fa… pensare addirittura di ingravidare la Terra!). Da molto tempo i sinceri umanisti non fanno che rodersi il fegato, ogni volta che sentono qualche riverito “intellettuale” ecozista definire il genere umano come un immondo parassita del pianeta. Da tempo quindi mi arrovellavo sulla necessità di contrapporre una visione positiva, umanista, a certe infamie che vengono contrabbandate (e perlopiù supinamente accettate in modo del tutto acritico) per posizioni etiche. Scrivo, a tal proposito, nel mio libro: Nel 2001, per il 52mo congresso della International Astronautical Federation, che doveva tenersi a Tolosa, avevo presentato tre abstract per altrettanti “paper”. (...) Uno di questi paper, che poi non fu accettato, si intitolava "Lady Terrestrial Civilization, would you like to have a baby? (A New-Humanistic Ethics for the Space Age)”. Il documento sviluppava proprio questo concetto: la nascita di una Baby Civiltà Solare, data alla luce dalla nostra Madre Terra, ingravidata dal progresso tecnologico e culturale della specie umana. Nel paper si discute il ruolo della pressione, nel processo della gravidanza. La pressione cresce, ed è un processo pericoloso, che può portare ad un aborto disastroso, ed alla morte del bimbo e/o della madre. Però la pressione è utile, ed inevitabile, se si vuole che alla gravidanza segua un lieto evento. Una metafora secondo me molto significativa, decisamente in controtendenza, rispetto alla macabra morale corrente, che vede il pianeta malato, ad opera di noi umani, una specie di parassiti che sta portando la Terra alla rovina. Nella mia metafora, invece, la Terra non è affatto malata: è incinta di un piccolo organismo, una civiltà solare, figlia della civiltà terrestre! Una visione positiva, inneggiante alla vita, alla speranza ed all’amore, anziché alla morte ed al suicidio specifico, come quella ecozista. La metafora, come molte altre idee che nascono e non trovano una via per raggiungere l’opinione pubblica e svolgere la loro funzione gioificatrice, rimase nei bit del mio computer per qualche tempo, accontentandosi di essere citata di tanto in tanto nei miei articoli. Tuttavia, come si può ben comprendere, l’idea scalpitava e non era affatto contenta di questo confino! Così trovò altre vie per venire alla luce anche se, ancora oggi, non ha avuto la pubblicità che meriterebbe. Fiorì nel lavoro del reverendo David Buth, un appassionato sostenitore della teoria Gaiana, concepita da James Lovelock, secondo la quale la Terra è un essere vivente complesso. E, nel gennaio 2005, decisi di commentare lo tsunami che aveva colpito il sud est asiatico il giorno di Santo Stefano 2004, proprio utilizzando tale metafora. E scrissi la mia – discretamente famosa, anche se non raggiunse esplicitamente gli onori della cronaca – newsletter intitolata: “La Terra non è malata: Lei è… incinta!” Leggi tutto, su Estropico.

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