01/12/2011 07:33
Un articolo di giornale parla della vostra morte. Quella sera siete andati nel solito locale, avete incontrato gli amici, avete bevuto un po’ troppo. Tornando, avete sbagliato l’orientamento in una rotonda e un frontale ha fatto finire la vostra vita in un lampo.
E’ con questa modalità un po’ forte e di cattivo gusto che l’Istituto per la sicurezza delle strade belga (Ibsr) spera di ridurre gli incidenti automobilistici. Ma i tempi sono cambiati, e per raggiungere proprio le persone che potrebbero rischiare di più, vale a dire i giovani, ha deciso di utilizzare Facebook.
Go for Zero , così si chiama la app, permette infatti di compilare una scheda con il nome di un amico. Vengono chiesti la marca e il colore della sua auto, il locale che frequenta più spesso, la città dove vive e il luogo dove avrebbe potuto trovarsi al momento dell’incidente. Viene quindi generato automaticamente un articolo di giornale che parla dell’evento, e che viene spedito al destinatario.
Gli incidenti d’auto, a livello mondiale, sono ancora una delle prime cause di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni. Anche in Italiaper i giovani di 18-29 anni, la guida sotto l’influsso di alcol e droghe rappresenta il più grande problema (61,6%), seguito dall’eccesso di velocità (57%).
Ovviamente chi riceve l’articolo sa di non essere morto, ma secondo gli psicologi consultati dall’Ibsr l’effetto è quello di agire da deterrente.
Finora l’applicazione è stata usata da 4 mila persone. E in un Paese dove un terzo degli incidenti che avvengono durante i week end coinvolge i giovani, e dove il 37 per cento di quelli che hanno un’età tra i 18 e i 29 anni sono stati coinvolti in un sinistro, è ancora un po’ poco per poterne vedere gli effetti.