Magazine

Su #Google le donne fanno puzzette e gli uomini progetti…

Creato il 19 marzo 2014 da Valeriav
Come ogni giorno, anche oggi, mi sono ritrovata a interrogare il mio oracolo preferito, "colui" senza il quale non potrei vivere e senza il quale spesso non potrei neanche lavorare,  Google. Per una ricerca che sto facendo stavo digitando le parole “le donne fanno…” quando mi accorgo che i primi suggerimenti di Google, prima ancora che io finissi di scrivere la frase erano:
Su #Google le donne fanno puzzette e gli uomini progetti…
Questo significa che la maggior parte delle ricerche effettuate su Google parlano di donne che fanno schifo,  puzzette,  soffrire…  Insomma, parlano della donna in modo negativo.A questo punto mi sono detta, “facciamo la stessa ricerca inserendo uomini al posto di donne”. Ed ecco il risultato:
Su #Google le donne fanno puzzette e gli uomini progetti…
Gli uomini non fanno puzzette e tantomeno schifo, loro fanno progetti e gli dei sorridono, loro fanno addirittura la storia delle donne e povere creature, fanno fatica a dire ti amo.Per non parlare di quello che salta fuori cercando “le donne sono” e “gli uomini sono”.
Ovviamente in tutto questo Google non c'entra nulla. Sono gli utenti che facendo ricerche simili più e più volte influenzano l’algoritmo del motore di ricerca.Questo però è esemplificativo del sessismo che spesso si annida, senza neanche troppo vergognarsi, nella mente di un uomo. La cosa spaventosa è che questo accade anche nelle menti più giovani sulle quali contiamo per cambiare le cose. E’ esemplificativo anche del fatto che alla parola donna si associano ancora molto più facilmente gli insulti. Racconta di come le donne siano ancora lontane dall’essere rispettate davvero. Su #Google le donne fanno puzzette e gli uomini progetti…Dice un po’ quello che si è visto nello spot pubblicitario della campagna “Punto su di te” della Fondazione Pubblicità Progresso che nei mesi scorsi ha fatto discutere ma che ci rappresenta più di tutte le belle parole.
Fa riflettere…tutto qui.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog