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Una volta- lo ha stabilito una recente ricerca- un grande oceano ricopriva gran parte dell’emisfero nord di Marte. Acqua poi evaporata e dispersa nello Spazio. Ma non tutta. In piccola percentuale, sarebbe rimasta intrappolata nel suolo marziano sotto forma di ghiaccio. Circostanza, questa, nota ormai da tempo. Diventa interessante, però, scoprire che ne esiste- tuttora- anche allo stato liquido. Lo conferma uno studio pubblicato dalla rivista Nature Geoscience.A PERMETTERE LA SCOPERTA, IL ROVER CURIOSITYLe prime tracce di acqua sono già state individuate nei mesi scorsi. Ma ora, è stato fatto un grande passo avanti: grazie alle analisi del rover Curiosity, i ricercatori hanno avuto la certezza che su Marte si trova il perclorato di calcio, che abbassa la temperatura di congelamento dell’acqua. Non solo: hanno appurato che questo tipo di sale, alle giuste condizioni, di notte assorbe il vapore acqueo dall’atmosfera e lo condensa in piccole gocce che poi, all’alba, ridiventano vapore acqueo.“La novità consiste nel fatto che abbiamo le misurazioni della temperatura e dell’umidità di un intero anno, così ora abbiamo dati sufficienti per dimostrare che nel Gale Crater esiste acqua liquida in forma di brina. E ciò avviene solo un determinato periodo, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera”, ha spiegato il professor Morten Bo Madsen, a capo del Mars Group dell’Istituto Niels Bohr dell’Università di Copenaghen, interpellato da International Business Times.