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Su mustatzeddu o canteddu – prima prova

Da Maenanet
Appena sfornato

Appena sfornato

Domenica scorsa parlavo con mio suocero di cibo, e di cos’altro?

Mi raccontava di quanto era felice quando, da piccolo, rientrava a casa e sentiva il profumo del pomodoro, aglio e basilico. Quel profumo voleva dire “canteddu”. E la giornata prendeva, allora, una piega festosa.

Io non avevo mai sentito parlare del canteddu perché non è un piatto tipico del campidano ma del sulcis. Canteddu è, nella fattispecie, il nome che a Domusnovas si usa per indicare il più famoso Mustatzeddu di Iglesias: una maxi focaccia di semola coperta , rettangolare o tonda, ripiena di pomodoro condito con aglio, olio, sale e basilico. La pizza sarda!

Come potevo, a questo punto, esimermi, dall’effettuare il tentativo di riprodurre cotanta bontà? Naturalmente, né mio suocero, né il mio fidanzato, hanno saputo darmi indicazioni precise pertanto ho cercato informazioni e lavorato di fantasia attingendo notizie un po’ di qua e un po’ di la…

Ho provato così:

500 grammi di samolato rimacinato di grano duro

1 grammo di lievito di birra

1 cucchiaino di sale

300 grammi d’acqua

Ho impastato, come di consueto, il giorno prima e ho fatto lievitare lentamente a temperatura ambiente.

Per il ripieno:

1 chilo di pomodorini perini (ancora di campo!)

1 spicchio d’aglio schiacciato e affettato sottile

un mazzetto di basilico tritato

olio e sale

Ho preparato, in buona sostanza, un’insalata ben condita.

Base ricoperta di ripieno

Base ricoperta di ripieno

Ho preso l’impasto, l’ho diviso in due. Ho tirato la prima sfoglia col mattarello e l’ho ricoperta con il ripieno.

Ho tirato la seconda sfoglia e ho chiuso bene i bordi.

Ho bucato la focaccia al centro in modo da far sfiatare in cottura.

Pronto da infornare

Pronto da infornare

 

Ho messo in forno a 180° per 40 minuti ed ecco il risultato che, devo essere sincera, non mi ha pienamente soddisfatta per due ragioni: la base è rimasta troppo tenera, i bordi troppo croccanti.So già cosa dovrò correggere la prossima volta. Sicuramente farò un impasto misto, ancora più sicuramente, non userò il mattarello anche se tutte le ricette che ho letto dicono di farlo.

Mustatzeddu

Un’amica foodblogger, qualche giorno fa, mi ha chiamata l’anarchica…e come smentirla!Intendiamoci…era buonissimo e non ne è avanzato nemmeno un pezzetto…ma tutto è perfettibile;)Buon pranzo e buon sabato a tutti!Baci 


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