“Angela, il mio personaggio, è davvero interessante – afferma Francesca Cavallin al settimanale Sorrisi e Canzoni -. Inizialmente è rigida e severa, perché costretta a fare i conti con un’antica ferita. Scopriremo, infatti, che ha dovuto rinunciare al sogno di diventare pianista. Il destino, però, le offrirà una seconda opportunità che le permetterà di tornerà ad amare e a suonare. Un personaggio che ho sentito molto nelle mie corde perché anche io amo la musica classica”. L’attrice rivela che “Sul set ero instancabile, anche perché questo è il mio debutto come protagonista. Quindi non mi sono concessa tregua fino a che, un giorno, sono svenuta per la stanchezza e per il caldo, ma mi sono ripresa velocemente”.
“La vera sorpresa di questo lavoro è stata la scoperta dei giovani musicisti, tutti noi, compresi gli attori, Francesca Cavallin, Lucrezia Lante della Rovere, Johannes Brandrup, la troupe, siamo rimasti affascinati dal talento di questi ragazzi e dalla loro energia – spiega il regista -. Dalla loro voglia di partecipare a questo progetto, dalla voglia di eseguire le loro performance in modo eccellente, in testa a tutti il giovane violinista Giordano Franchetti, un vero talento ormai lanciato a livello internazionale. E anche grazie a loro abbiamo capito che la storia che andavamo raccontando, faccende poco chiare all’interno di un conservatorio pugliese e le indagini della ispettrice del ministero (Francesca Cavallin), erano state ben scritte dalla sceneggiatrice Laura Ippoliti, e che tutto corrispondeva a situazioni spesso vissute dagli stessi ragazzi. Oltre agli intrecci sentimentali, che si snodano per tutta la miniserie, quello che spero di essere riuscito a trasmettere è il desiderio di riuscire a fare in modo che in questo nostro Bel Paese il talento non vada sprecato, che le nuove generazioni debbano essere sostenute e che si riesca finalmente a stroncare il malaffare e a ripulire le istituzioni”.