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Su Silvio, solo un piccolo dubbio…

Creato il 02 marzo 2013 da Albertocapece

0Mi sono svegliato con una strana idea, una di quelle che viaggiano come un tarlo nella notte, ma anche alla luce del sole non scompaiono: come mai De Gregorio parla dopo 6 anni della sua compravendita a 15 euro la libbra? Se proprio si voleva vendicare della sua esclusione dalle liste poteva parlare prima del voto o comunque continuare a ricattare il compratore. Come mai Micromega lancia una raccolta di firme per cacciare il Cavaliere dal Parlamento basandosi su una legge del 1957 che non venne usata nel ’96 da un centrosinistra palesemente già dedito all’inciucio? Come mai sulla questione De Gregorio si scomoda addirittura Prodi a parlare di democrazia truccata, come se la medesima cosa non fosse accaduta anche in seguito e in maniera corale, evidente, confessata e vantata con l’acquisto di Razzi, Scilipoti e fritti misti di varia natura ?

Tutte cose che si addensano improvvisamente ed escono da cassetti tenuti colpevolmente ben chiusi fino ad ora, assieme a folgorazioni sulla via di Rebibbia. Per carità, riuscissimo davvero a liberarci del Cavaliere … e delle sue manifestazioni di sdegno per la verità che con venti euro e un panino possono raccogliere folle oceaniche. Sarebbe un’opera santa. Ciò che mi stupisce è questo nuovo e improvviso attivismo. E allora mi sono chiesto: non è che la cacciata di Berlusconi, universalmente auspicata, sia un passaggio necessario al governissimo Pd- Pdl, impraticabile con il cavaliere ancora in vita parlamentare? Impraticabile politicamente in Italia, ma anche in sede europea dove tentano disperatamente di proteggere l’austerità e l’impoverimento?

Non so davvero, vi lascio questo dubbio. Sappiamo che in Grecia il Pasok di Papadopoulos venne ricattato con un cd contenente operazioni bancarie opache dei parlamentari di Atene, amorosamente raccolte dalla signora Lagarde all’epoca ministro di Sarkozy, quindi possiamo immaginare che anche in questo caso le pressioni ci siano, tanto più che l’alternativa alle larghe intese è l’accordo con un altro partito anti austerità, ossia il M5S.  Ma temo che fare qualcosa di buono per pessimi fini, invece di errori clamorosi per cattive ragioni, sia già un  progresso per questa Europa.

 


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