Lo so: posso apparire matto, ma talvolta mi capita di chiamare un call-center e desiderare di stare delle ore ad ascoltare una ragazza che magari odia pure quel lavoro. Ma d'altronde, chi è così cosciente del piacere che può suscitare con quello che la società spesso lascia degenerare in mero strumento?
Lasciamo stare i cantanti. In quel caso la voce è trascesa in un luogo di note ove il flusso delle parole deve piegarsi al volere superiore della musica. E' nella normalità, nella vita quotidiana, nella noia della routine, che si può scoprire il fascino sopito di una voce che incanta, che penetra sin nel profondo della psiche e si risveglia, come un fiore che sboccia, proprio nella mente di un ignaro ascoltatore.
Se le voci potessero essere collezionate, sarei certamente un feticista, ma purtroppo è la contingenza il regno ove questi sublimi fenomeni vedono la luce, e così ascolto incantato l'eloquio (breve, ovviamente) di un farmacista o l'intercalare dolcemente gutturale di una centralinista che mi spiega nel dettaglio una banalità che conosco a menadito! E quando giunge quel meraviglioso senso di torpore, l'inconscio scodinzola libero, come un cagnolino in un prato a primavera!
PS: Chi vuol mettere in dubbio la mia sanità mentale, si faccia avanti. Ma attenzione! Accetto giudizi solo da pazzi ufficialmente diagnosticati!
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