Cosa fa di un film, un film di Wes Anderson?
Fondamentalmente:
un protagonista asociale e "speciale" (per non dire molto ma molto nerd),
una storia ad incastri, che molto spesso segue un piano dettagliato dello stesso protagonista,
una divisione in capitoli della suddetta storia,
un'attenzione particolare per gli oggetti,
una colonna sonora particolarmente indie doc,
movimenti di camera geometrici fatti perlopiù di carrellate.
Tutto questo è presente nel film Submarine?
Sì.
E il film Submarine è diretto da Wes Anderson?
No.
E' diretto dall'esordiente Richard Ayoade che con questo suo primo film va chiaramente ad ispirarsi al regista texano, componendo una storia dal sapore agrodolce sull'adolescenza e sui suoi problemi.
Ma il fatto che Submarine sembri una copia di un film wesandersiano, non è un difetto?
Assolutamente no, perchè pur prendendo spunto e "copiando" uno stile, questo viene arricchito e soprattutto personalizzato, facendo di Submarine e del suo protagonista Oliver Tate qualcosa di speciale, ancor più se si pensa che, per l'appunto, la pellicola è di un esordiente, sia dietro la macchina da presa che da scrivere.
Ora, possiamo finirla con le domande/risposte e passare all'analisi più discorsiva, partendo magari proprio dalla trama?
Certo.
Oliver Tate è il classico sfigato di classe, non così sfigato da essere deriso, ma tanto da essere per lo più evitato dai bulli della scuola e dalle ragazze, compreso il suo obiettivo nascosto -Jordana Bevan- per cui farà appositamente il bullo contro la povera ragazza in sovrappeso Zoe.
Il suo gesto, come previsto, attirerà le attenzioni della ragazza che, probabilmente perchè affascinata dalle stranezze di Oliver, gli concede di diventare il suo ragazzo, e di fargli perdere la verginità.
Ma se dal lato amoroso i piani di Oliver funzionano a meraviglia, c'è un problema più grande e imminente da risolvere, che minerà il suo rapporto con Jordana: la crisi coniugale che stanno vivendo i genitori, acuita dal ritorno dell'ex fiamma materna nella casa accanto.
La madre libertina e metodica inizierà così a vedere le crepe nel rapporto con un marito fondamentalmente depresso la cui carriera di oceanografo è colata a picco, e Oliver dovrà ingegnarsi, mettendo da parte il suo cuore, per affrontare la situazione.
Ricapitolando, dunque:
un protagonista asociale e "speciale" (per non dire molto ma molto nerd): celo (Craig Roberts, visto anche nel video dei Killers Here with Me diretto da Tim Burton),
una storia ad incastri, che molto spesso segue un piano dettagliato dello stesso protagonista: celo
una divisione in capitoli della suddetta storia: celo
un'attenzione particolare per gli oggetti: celo (polaroid, musicassette, piccoli incendi...)
una colonna sonora particolarmente indie doc: celo, composta per l'occasione da Alex Turner, cantante degli Arctic Monkeys, in modalità acustica e struggente,
movimenti di camera geometrici fatti perlopiù di carrellate: celo, anche se meno geometrica.
Ma lo zampino di Richard Ayoade si sente eccome, e lo si sente in quelle trovate geniali e malinconiche come i filmini in Super8 che Oliver e Jordana realizzano, nei flashback paterni, nelle fantasie morbose del ragazzo (immaginare la reazione dei compagni alla sua morte), e anche nei riferimenti alla Nouvelle Vague e in particolare a Truffaut e ai suoi 400 colpi nel finale sulla spiaggia, che ricalca la corsa a perdifiato di Antoine Doinel.
In tutta la sua particolarità, Submarine finisce per essere un film imperdibile, snobbato (ma va...) dalla distribuzione italiana, ma che una volta recuperato entrerà in testa e nel cuore, grazie a dialoghi, protagonisti e uno stile a loro modo unici.
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P.S.: Un grazie speciale a A.R. di My IndiePop Taste per avermi fatto scoprire l'esistenza di questo film!