Regista: Stefano SollimaAttori: Alessandro Borghi, Claudio Amendola, Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Greta Scarano, Giulia Elettra GoriettiAnno:2015
Dato che c’era il cinemadays, ho pensato di approfittarne per vedere almeno un film. Ho deciso per Suburra, tratto dal romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, per la regia di Stefano Sollima che ho apprezzato sia nella serie Romanzo Criminale che nel film ACAB. Suburra narra di colluttazioni varie tra politici, criminali, prostitute e chiesa. L’intreccio di personaggi che creano un vortice burrascoso è coinvolgente e visivamente bello, grazie anche la fotografia cupa e musiche “pesanti”… Buona l’interpretazione degli attori, ritmo incalzante ma alla fine dopo due ore di sparatorie, scene di sesso, si rimane con quella sensazione d’incompiuto, di mancanza di una chiave di volta. Mi dispiace parlare così, dato che sono un appassionato del cinema di genere, ma ho visto un film con troppi personaggi, e con qualche scena inverosimile (che mi è piaciuta ma tralasciano la causa ed effetto). La messa in scena è assai “penetrante” verso gli occhi, un bell’impatto visivo ma c’è troppa carne al fuoco; per dirla semplice, belle scene ma sceneggiatura raffazzonata. Difatti sostanzialmente la chiesa che c’entra con il plot? Francamente non si capisce e alcuni nodi narrativi non vengono spiegati bene (suppongo che venga fatto nel libro).
Per molti è già un quasi-cult, per me è un occasione sprecata. Forse il soggetto si presta più ad una serie televisiva che non ad un film. Qualche scena memorabile da salvare c’è, ma quando si ha la sensazione di aver visto un minestrone di tante buone idee, ma legate in modo forzato, il risultato non è negativo ma neanche positivo.