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Suburra

Creato il 26 ottobre 2015 da Misterjamesford
SuburraRegia: Stefano Sollima
Origine: Italia
Anno:
2015
Durata: 130'

La trama (con parole mie): il Samurai, storico boss della Roma delle periferie, è alle prese con un grosso affare che incrocia crimine, politica e denaro legato al destino del litorale ostiense, che secondo i suoi piani dovrebbe diventare una sorta di Las Vegas italiana. Peccato che uno dei suoi contatti più importanti all'interno del Parlamento, Filippo Malgradi, si ritrovi coinvolto nella morte di una giovanissima prostituta, e per occultarne il cadavere si affidi ad una sua conoscenza nel settore, pronta a chiedere aiuto ad una potente famiglia di zingari divenuta importante negli anni, rivale del Samurai e desiderosa di prendere una fetta della torta.La catena di eventi scatenata da queste scelte condurrà ad una vera e propria Apocalisse nelle geografie politiche e criminali - ma anche religiose - della "Caput mundi", coinvolgendo senza risparmiare quasi nessuna delle pedine in campo, dai pedoni ai re.
Suburra
I titoli di coda non avevano neppure finito di scorrere sullo schermo che Julez, in piena reminiscenza del suo passato sul palcoscenico, ha inquadrato la potenza di Suburra citando alla grande Anouilh e dando un senso al termine, fiction e non, di Tragedia: "Ecco, ora la molla è carica. Non deve far altro che scaricarsi da sola. E' questo che è comodo nella Tragedia. Si dà una spintarella perchè prenda il via, ed è tutto. Dopo, non c'è altro se non lasciar fare. Si è tranquilli. La cosa gira da sola.".
Chi segue più o meno regolarmente il Saloon sa bene quanto il sottoscritto abbia amato cose come la straordinaria serie Romanzo criminale tanto quanto sia in rotta rispetto al Cinema italiano, che nel corso delle ultime stagioni pare aver regalato soddisfazioni che sono parse più episodi isolati che non segnali di vita: all'uscita di Suburra, ultimo lavoro di Stefano Sollima - che nella sua dimensione televisiva pare ormai non avere rivali nel Bel Paese e si conferma come uno dei pochi registi dal respiro internazionale della Penisola - nutrivo ben più di un dubbio, in parte proprio a causa della connotazione televisiva che avrebbe potuto assumere l'operazione ed in parte perchè il precedente ACAB mi aveva convinto solo parzialmente, e per quanto discreto mostrava il fianco a più di una critica.
Il risultato è stato senza dubbio positivo, ma ancora non sufficiente a farmi gridare al miracolo ed alla resurrezione della settima arte nostrana: intendiamoci, non voglio affatto sminuire l'ottimo lavoro del regista, del comparto tecnico, degli autori della colonna sonora o del cast - spiccano a sorpresa un sorprendente Claudio Amendola ed un intenso Alessandro Borghi, curiosamente entrambi volti da piccolo schermo di grana grossa -, o negare la potenza assoluta di alcune sequenze - la pisciata dal balcone del deputato Malgradi celata dalla pioggia, l'inseguimento e la sparatoria all'interno del centro commerciale, il confronto decisivo tra Numero 8 ed il Samurai -, quanto solo dare una misura ad entusiasmi eccessivi che rischiano di avere un effetto contrario sull'operato di un regista capace e con margini di miglioramento ancora ampi come Sollima.
In fondo, come ben insegnano le vicende narrate, la Tragedia spesso e volentieri nasce dal molto piccolo, da un episodio apparentemente insignificante - per quanto grave sia in questo caso - rispetto a quello che appare essere il mosaico completo, e che inesorabilmente, come una piccola tessera di domino, finisce per far crollare anche quello che appariva invincibile, intoccabile, destinato a durare per sempre.
C'è malinconia, nella Tragedia, e nello sguardo di Numero 8 che sogna il litorale ostiense diventare la Las Vegas italiana, o nella voce rotta dell'anziana madre del Samurai che cerca di convincere il figlio ad aspettare per tornare a casa a causa della troppa pioggia.
C'è un diluvio, nella Tragedia, che porta a galla i morti e lava il sangue ed i peccati dalle strade, almeno fino a quando, magari a partire da un nuovo Governo, non si ricomincerà a commetterne: cambieranno i pedoni, le figure destinate a vivere e morire ai piani bassi, ma non i burattinai, gli architetti che dai palazzi finiscono sempre per cadere in piedi.
Ci sono Amore e Tradimento, nella Tragedia, e Odio, e Violenza, perchè non esistono passioni senza sangue a scaldarle, a renderle così forti e dirompenti: non esistono condottieri e dominatori senza outsiders pronti a sorprenderli quando meno se lo aspettano, sgretolando le certezze allo stesso modo di quella piccola tessera del domino, quella piccola morte apparentemente destinata ad essere dimenticata, la scintilla pronta a far divampare l'incendio dell'Apocalisse.
Un incendio che nessun diluvio potrà fermare.
Che potrà lavare via il sangue, ma non potrà far scomparire corpi, ricordi e ferite.
Come una città che risorge dalle sue ceneri.
O un Governo che si forma attraverso nuove elezioni.
E non è detto che sia una cosa migliore.
MrFord
"Piove su Roma
e nemmeno questo tempo di merda mi consola
l'aria si fa... Si fa sottile
questo amore non vuole morire
cade lentamente giù dal cielo
come un regalo di marzo nasconde il suo veleno
ma amore tu non mi puoi sentire
quest'amore non vuole morir."Antonello Venditti - "Piove su Roma" - 

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