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Successo anche a Varese per La Compagnia di Luino​: lo spettacolo si è chiuso con una proposta di matrimonio. L’intervista a Francesco Castelli

Creato il 04 novembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Come non ricordare l’esordio con “Grease” nel 2004 o il “The Rocky Horror Show”? Il gruppo de “La Compagnia di Luino”, tra qualche addio ed alcune novità, negli anni è sempre rimasto unito e continua a portare avanti con passione l’arte teatrale attraverso il musical. Con “La leggenda di Black Rock Island”, andato in scena prima a Luino (ndr, due sere al Teatro Sociale) e poi al Teatro UCC di Varese, i registi, Francesco Castelli e Marco Crivaro, e tutti i ragazzi e le ragazze del cast hanno ottenuto un gran successo. Proprio per questo motivo sono in programma altri spettacoli nel 2016, probabilmente in alcuni teatri italiani. Così, abbiamo intervistato uno dei due registi, Francesco, che a Varese, a spettacolo finito e sorprendendo tutti gli spettatori, ha chiesto alla propria fidanzata, Maura, di sposarlo. Ecco l’intervista.

Quasi duemila spettatori in tre serate tra Luino e Varese. Siete contenti del risultato del vostro spettacolo?

Siamo felicissimi, ma siamo anche fortunati ad avere tutta questa gente che ci vuole bene. Vorrei però precisare che il numero degli spettatori conta relativamente. Quello che davvero conta è che nessuno se ne sia andato a fine primo tempo… E che le risate del pubblico ci riempivano di gioia.

Quanto è stato difficile preparare ed organizzare tutto?

Per scrivere questo spettacolo io e Marco Crivaro ci abbiamo messo un anno intero, ci trovavamo al bar e ridevamo come pazzi. Ogni tanto rileggevamo tutto e cancellavamo ogni cosa che ci sembrava superflua. Fino al giorno prima dello spettacolo abbiamo ritoccato quel copione. Il vero problema è stato poter fare le prove. Abbiamo fatto fatica a trovare un posto nel luinese e, infatti, ringraziamo di cuore il sindaco di Maccagno, Michele Piazza, e il mitico Adriano Giannini per averci aiutato. La scenografia invece la facevamo tutti i sabati in un vecchio supermercato messo a disposizione dai gentilissimi Alessandra Miglio e Mario Gambato. Anche se non c’erano né acqua né riscaldamento, per noi era un posto sacro. Con i musical precedenti la situazione era ben peggiore. C’e voluto, una volta pronto il copione, un altro anno per essere a posto con tutto: musiche, scenografia, recitazione, danza, ecc.. Ringraziamo i numerosi sponsor per il necessario aiuto economico.

“La leggenda di Black Rock Island” arriva dopo il debutto con “Grease”, seguito da “The Rocky Horror Show”, da “Hairspray” ed “Evil Dead”. La scrittura del musical è originale, totalmente vostra. Come mai questa decisione e quali altre differenze con i lavori passati ci sono?

Quando partimmo con Grease non sapevamo da che parte iniziare. È stata la nostra prima “prova su strada”, per capire come ottenere un teatro, una sala prove, gli sponsor e, soprattutto, come gestire più di venti ragazzi che, dopo il primo mese di entusiasmo, avrebbero potuto abbandonare il progetto. Comunque tengo a precisare che questo non è un lavoro. Con i musical successivi abbiamo curato altre cose, dalla scenografia al canto, fino alle traduzioni e al service audio luci. Così abbiamo deciso di scrivere noi qualcosa: credo sia fondamentale darsi degli obiettivi, sennò è facile perdere l’entusiasmo.

Qual è il rapporto tra scrittura e cercare, con le battute, di far divertire il pubblico?

Prima di tutto noi abbiamo dato importanza alla chiarezza della storia. Volevamo una cosa semplice, ma comprensibile. Poi per le battute ci abbiamo provato e abbiamo sperato che facessero ridere sino all’ultimo giorno, anche perché a teatro cambia tutto. Spesso il pubblico ride per cose a cui noi non diamo molto peso e ci sorprende. Questa è la magia di cui parliamo nella canzone finale e ad ogni replica cambia.

Quali i punti di forza dello spettacolo? In cosa dovrete ancora migliorare?

Il punto di forza in questo spettacolo credo sia uno solo: avere scelto gente fuori di testa, magari non attori e non cantanti ma con il giusto spirito di “scemeria”. Le cose in cui dovremmo migliorare sono moltissime. Abbiamo un sacco di lacune: dal canto alla recitazione stessa, certi di noi ballano come dei comodini scappati dal mobilificio. Ce la mettiamo tutta, ma ricordati che siamo solo degli amatori. Chiunque potrebbe farcela, basta essere determinati.

Avete altre date in programma? Dove?

Abbiamo diverse proposte per rifare lo spettacolo in giro per l’Italia e soprattutto qui in Lombardia, ma dobbiamo ancora capire come gestire le spese e, quindi, per scaramanzia, preferisco non dire altro. Ci piacerebbe anche legarci a qualche associazione di beneficienza ed aiutare con gli incassi qualcuno… soprattutto i bambini.

Infine, vorrei chiudere con una cosa che ti riguarda personalmente. Lo spettacolo di Varese, domenica, si è concluso con applausi sì, ma non solo per lo spettacolo. Ci spieghi cos’è successo e come è nata questa idea?

Mannaggia a te… lo sapevo che non l’avrei scampata. La mia proposta di matrimonio. Credo che, soprattutto al giorno d’oggi, bisogna dare il buono esempio e prendersi certe responsabilità. L’ho imparato da Tiziano Terzani. E quale migliore occasione se non quella del nostro musical? D’altronde eravamo insieme ai nostri migliori amici.

Il cast de “La Compagnia di Luino” per “La leggenda di Black Rock Island”. Alexander Jesus IV de Mendoza (Marco Crivaro) – Scarlett (Maura Roncari) – Lady Mamba (Daiana Piazza) – Cornelius Black (Marco Evangelista) – Roger Zamberletti (Francesco Castelli) – Fiammetta/Merida (Sujen Cannella) – Don Fortunato/Regina proci (Stefano Limone Morandi) – Pelorosa (Ivan Atzeni) – Baltizar (Davide Ballinari) – Garcia (Silvia Scurati) – Jonny Pallura/Gaston (Gaetano Crivaro) – Diego Alvarez (Giuseppe Cambria) – Pirata/Petra (Matteo Matacotta) – Palmiro Ruoppolo (Fabio Balzano) – Cardinal Martinez (straordinariamente) (Billo Barboni). Le Baby Lonies: Valentina CastelliSara BalzanoVeronica SaporitoGaia FranceschettiGiorgia TaverniniVittoria Maneo.


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