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Sud Sud Sud

Creato il 28 marzo 2011 da Alboino
Una bella intervista ad un noto romanziere, memorie d’autore per un Sud diverso da quello che ci vogliono far credere, ricordi di una formazione morale e culturale diversa dal fare comune di quest’Italia “piantata” sulle direttrici nordiste. Uno stralcio, indice di quella che può essere considerata la mia stessa formazione umana.
Seduto sulla poltrona più comoda, quella verde d’angolo, circondato da una libreria ordinatissima, è un pascià, la sigaretta sempre tra le dita: “l’età non mi fa paura, la vecchiaia è compresa nel prezzo del biglietto, fumo come un turco e non me ne preoccupo”. L’unica cosa che non digerisce, in vecchiaia, è non tornare più spesso al suo paese: “E’ da un anno che manco e soffro. Ho bisogno di respirare l’aria del mio paese”.
Nostalgia. Ricordi dell’infanzia: “Mamma non me le lasciava passare, anzi mi menava… Aveva mani magre e ossute. Ma sapevo che era una giusta espiazione”. E papà: “Mi voleva un bene dell’anima, era molto tollerante. Ricordo una sola punizione corporale: in seconda liceo, il secondo trimestre non ero mai andato, neanche un giorno. Un record. Quando mi diedero la pagella, usai la scolorina e mi diedi voti più ragionevoli. Dimenticai che il preside era squadrista come mio padre. Si attaccò al telefono: quel farabutto di tuo figlio… A casa, papà mi mise in piedi al suo fianco e mi arrivò un sonoro schiaffo. Ero stato, e ne porto il vanto, l’unico studente rimandato anche in educazione fisica”.
Già scriveva articoli e racconti per giornali e riviste, anche la poesia e la scrittura teatrale gli avevano regalato qualche riconoscimento. “I parenti mi considerarono un saltimbanco, ma i miei genitori mi difesero. Con papà ebbi lunghissimi dissidi politici molto violenti all’apparenza: lui era fascista e io mi ero tutto buttato a sinistra… Mi iscrissi al Pci, ma avevo tanti amici democristiani. Anni brutti, ma niente intaccava il rispetto. Oggi sarebbe impensabile. E poi l’amico, quando è un vero amico è la sicurezza, la tranquillità. La lunghissima amicizia tra Pirandello e Martoglio si interruppe per una parola sbagliata”. P.S.: indizi per risalire al personaggio di queste belle parole ce ne sono tanti. A voi la risposta.

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