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Sud-Sudan / I giapponesi finanziano progetti per la costruzione di ponti e acquedotti

Creato il 25 luglio 2012 da Marianna06

Sud_sudan

 

Giorni fa il Giappone e il Sud-Sudan hanno firmato un memorandum d’intesa, che ha un valore di 52 milioni di dollari.

Diciamo che si tratta di una bella somma in considerazione delle condizioni di estrema precarietà del nuovo Stato africano , che ha bisogno di tutto. 

A cominciare dalle infrastrutture.

E questo ,pur essendo esso possessore, nel sottosuolo del suo territorio, di petrolio e di minerali pregiati.

A Juba, la capitale del Sud-Sudan, i firmatari del memorandum sono stati rispettivamente il vice  ministro degli Esteri del Paese africano e il consigliere d’ambasciata giapponese.

Secondo gli accordi sottoscritti da ambo le parti il Giappone erogherà al Sud-Sudan un finanziamento per tre infrastrutture.

E cioè la costruzione di un ponte sul Nilo Bianco. Un porto fluviale più ampio per la città di Juba. E, infine, numerosi acquedotti disseminati nel Paese lì dove c’è bisogno.

L’obiettivo dei primi due impegni (ponte sul Nilo Bianco e porto fluviale di Juba ampliato) hanno una finalità ben precisa, che è quella di favorire gli scambi commerciali tra il Sud-Sudan e il Kenya, l’Uganda, l’Etiopia.

Quanto alla costruzione di acquedotti il diplomatico giapponese ha dichiarato che l’accesso all’acqua pulita e sicura è indispensabile per garantire la salute pubblica (come non lo si sapesse) e migliorare quindi la qualità della vita della gente.

E’ superfluo ricordare, almeno credo, che il Giappone, notoriamente povero ,a casa propria, di risorse nel sottosuolo, dopo il recente disastro nucleare, è a caccia di materie prime strategiche come, ad esempio, il petrolio e non solo.

Insomma, come sempre nella vita, anche in quella delle nazioni, con una mano offro e con l’altra ricevo.

Questo è il mondo. Il nostro mondo.

E gli affari sono affari.

 

     a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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