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Sudan / Da nord a sud ....un esodo annunciato

Creato il 03 settembre 2011 da Marianna06

Abbiamo tutti presente la nascita, in luglio scorso, del nuovo Stato africano, il Sud-Sudan, nato appunto da un referendum svoltosi alcuni mesi prima ,il cui esito è stato la schiacciante decisione popolare di staccarsi dal Nord di el -Bashir,l'ennesimo despota del continente africano.

Quando, prima  delle votazioni, s'interpellavano i missionari cattolici operanti da tempo a Khartoum, emergevano timori neanche troppo velati e curiose perplessità circa la decisione del Sud-Sudan di rimettersi alle urne per il suo futuro.

Questo personalmente mi disturbava anche perché questi timori mi venivano confermati da una cara amica ,che aveva fatto di recente un viaggio in Sudan e aveva soggiornato tanto a nord quanto sud, rendendosi conto delle profonde differenze dei due contesti in materia di qualità della vita.

E lei stessa si faceva poi portavoce degli interrogativi dubbiosi degli ambienti cattolici.

Discretamente agiato il Nord, poverissimo il Sud.La mia amica ,nella sua permanenza anche a sud, aveva dormito in un container, nei pressi di un campo profughi, senza acqua corrente e senza energia elettrica ovviamente.

Al Nord, in una missione cattolica, era stata tutta un'altra musica. Stanza singola,condizionatore e internet.

Attualmente accade, come le perplessita degli uomini di chiesa di Khartoum inizialmente preannunciavano,  che si sta in effetti verificando, giorno dopo giorno, un massiccio esodo di cristiani verso il sud.

Ciò vuol dire per i cristiani del nord,  quelli che restano e che non possono andare via, una marginalizzazione ancora più pesante di quanto non fosse prima.

Anche perché el-Bashir,a secessione avvenuta, con un decreto risalente allo scorso anno, è stato molto chiaro: il Sudan del nord, il vero Sudan, sarà un paese islamico, dove vige e vigerà la sharìa.

Così  per i cristiani che vanno a sud c'è la difficoltà d'integrazione in un Paese, ricco sì nel sottosuolo, ma estremamente poverissimo e mancante veramente di tutto.

Un Paese insomma, come ben sappiamo, tutto da costruire.

E a Nord, invece, anche alcune scuole cattoliche(sono particolarmente attivi per l'educazione dei giovani i salesiani di don Bosco) sono costrette oggi,ad esempio, a chiudere.Scuole, che avevano sempre servito la comunità cristiana da lungo tempo.

E questo insomma dispiace. E non poco.

Siamo europei, cristiani, cattolici e non tutti colonialisti.

Ed esiste un volontariato tanto laico quanto cattolico attivo.

Si veda quanto fatto per le popolazioni del Darfur, per esempio.

Come le scuole professionali per i giovani profughi, proprio a Khartoum.

D'altro canto, a mio avviso e non solo , il  Sud-Sudan aveva ed ha tutto il diritto di autodeterminarsi.

D'essere cioé una vera nazione.Una giovane nazione africana,che imparerà a rimboccarsi le maniche e a costruirsi da sé.

L'importante è che essa non dia mai  spazio a chi, per rapacità, proverà magari quasi certamente a farne un  uso strumentale e a piegarla ai propri interessi.

 Sudan di  el -Bashir  incluso.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

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