Sudan, Meriam partorisce in carcere
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Aggiornamenti sul caso Meriam, di cui avevamo parlato poco tempo fa.
Meriam, la giovane cristiana sudanese condannata a morte per apostasia, ha partorito la sua bambina nell’infermeria del carcere in cui è rinchiusa. Rinchiusa in un carcere perché formatasi secondo le linee guida del cristianesimo, nonostante il padre (che ha abbandonato la figlia) sia musulmano. Per la legge del Sudan, lo ricordiamo, Meriam è quindi automaticamente musulmana, proprio come il padre che non ha vissuto. E lei, sposatasi con un cristiano sudanese, è quindi adultera. Ora Meriam è in carcere con la figlia appena nata e con Martin, l’altro figlio di quasi due anni.
Ci sono buone possibilità che la Corte Suprema decida di revisionare nuovamente il processo. Il team di avvocati che sostiene la giovane donna, con la collaborazione di numerose ong, continua a fare tutto il possibile per la libertà di Meriam. Che, stando alle parole del marito, è “ammanettata al letto nella sua cella, con accanto il piccolo Martin”.
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