Gli scavi del 2015 nel sito di Abu Erteila, Sudan (Foto: CEEMO)
Un team di archeologi italiani e russi ha fatto quella che sembra essere la scoperta più importante degli ultimi dieci anni. Si tratta di un altare in basalto, la base per una barca sacra ed un'iscrizione geroglifica. I reperti sono stati trovati ad Abu Erteila, a 200 chilometri da Khartum.Il ritrovamento permetterà di gettare una nuova luce sulla civiltà nubiana, che fiorì tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.. La missione è finanziata dall'Istituto Internazionale di Studi Mediterranei e Orientali (ISMEO) e dall'Istituto di Studi Orientali dell'Accademia Russa delle Scienze e le scoperte sono arrivate all'ottava stagione di scavi, che sono stati condotti tra novembre e dicembre 2015.
I ricercatori sono impegnati nell'interpretazione del testo geroglifico, ma sono riusciti già ad individuare i cartigli con i nomi di una coppia reale. Si tratta del faraone Natakamani e della regina Amanitore, che regnarono durante l'età dell'oro della civiltà meroitica, sviluppatasi in Nubia.
Amuleto a forma di corona e statuetta di leone
trovati negli scavi di Abu Erteila
(Foto: Fantusati-Lebedev)
Il regno di Kush era un antico regno africano che prosperò tra il 1070 a.C. e il 350 d.C.. La capitale del regno era Napata ed i re kushiti governarono l'Egitto come faraoni durante il Terzo Periodo Intermedio. Furono, in seguito, espulsi dal Paese dagli Assiri di Esarhaddon. Il regno sopravvisse fino all'impero romano, che si impadronì anche del loro territorio.
La prima campagna di scavi ad Abu Erteila è stata inaugurata nel 2008, con il sostegno delle autorità sudanesi.
Natakami governò Kush (oggi Sudan) dall'1 a.C. circa fino al 20 d.C.. Fu uno dei più importanti faraoni del periodo meroitico. Venne preceduto dalla madre, la regina Amanishakheto. Amanitore, sua moglie, fu anche co-reggente e, probabilmente, gli succedette sul trono kushita. Furono gli ultimi grandi costruttori di Kush, noti per il ripristino di antichi templi e per la costruzione della piramide di Meroe. Edificarono anche la città di Naqua, in cui si trova il tempio di Apedemak, uno dei monumenti più noti del Sudan, oltretutto in ottimo stato di conservazione.
Il palazzo reale di Natakamani e di Amanitore si trovava a Gebel Barkal. E' stato scavato per diversi anni, nel 2001 dalla missione archeologica dell'Università "La Sapienza" di Roma, che ha scoperto le camere che appartenevano alla famiglia reale, il deposito, pieno di preziosi manufatti, e diverse altre strutture.