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Sudesign: vi presentiamo i finalisti #1

Creato il 14 maggio 2012 da Harimag

"Sono interior e product designer presso uno studio di design e arredamento in provincia di Pisa". Così si presenta Barbara Zucchi, una dei tre finalisti di Sudesign, la mostra che porterà la creatività al MADEINMEDI 2012. L'abbiamo intervistata a pochi giorni dall'annuncio della sua selezione. Ecco cosa ci ha risposto.
 

  • Qual è l'oggetto da Lei realizzato e selezionato tra i finalisti della mostra Sudesign?

L'oggetto da me realizzato è un cesto in salici intrecciati, per conservare il pane, con un apposito spazio dove posizionare le mele, che durante la loro maturazione si caricano di acqua e rilasciano una giusta dose di umidità che riesce a mantenere il pane più morbido. La conservazione del pane sarà migliore e più duratura grazie anche al sacchetto in canapa dove alloggia il pane. Infatti la canapa, che è un tessuto ecologico al 100%, ha una fibra cava che lascia traspirare il pane.

Sudesign: vi presentiamo i finalisti #1

  • Qual è il suo concetto di Sud?

Il Sud per me rappresenta il fulcro di attività da non dimenticare, di valori da rispettare. Sicuramente il Sud a cui faccio riferimento va esteso al Sud del mondo e non solo dell'Italia, perchè questo concetto ben si applica a tutti i Paesi: è la parte calda del mondo che è rimasta ancorata alle vecchie tradizioni. Il nord del mondo si è evoluto tecnologicamente e si è industrializzato a tal punto da dimenticarsi quello che era, e che invece è ancora oggi, il Sud.

 

  • La sua idea di Sud, dunque, è strettamente legata al ritorno al passato, alle origini e alle tradizioni. Come mai? E come mai non al futuro?

Il Sud può essere paragonato al passato perchè ha la grande capacità di riuscire a portarsi dietro tutto ciò che ne faceva parte ma è, e dovrà essere, anche futuro. Il Sud sarà il futuro per il nord...come ci insegna Serge Latouche, "il nord deve imparare a decrescere serenamente; il ritorno al passato è una prova di saggezza".

 

  • Ha lavorato come operaia agricola per una vendemmia. Come mai il grano e non l'uva tra i protagonisti del suo oggetto? Pensa che quest'esperienza abbia in qualche modo influito sul suo concetto di Sud?

Sicuramente la mia esperienza lavorativa nelle vigne, piuttosto che la mia infanza passata in casa in campagna, hanno avuto un'influenza in questo oggetto e non solo. Infatti in tutti i miei progetti c'è sempre una ricerca rivolta alle nostre tradizioni e un'attenzione e rispetto per l'ambiente. Ho scelto il grano e non l'uva come tema del mio oggetto perchè ho voluto rappresentare un simbolo per eccellenza delle tavole dei nostri nonni: il pane che veniva fatto in casa una volta ogni sette giorni e che andava conservato per l'intera settimana. Quindi grano come ritorno alla sua origine per il pane.
 

  • Lei è toscana e ha studiato a Firenze. E' mai stata in Sicilia?

Io ho studiato a Firenze, città che sicuramente riesce a trasmettere moltissimo dal punto di vista artistico. Da piccola sono stata in Sicilia, una terra bellissima della qualche conservo molti ricordi. Con questa mostra colgo anche l'occasione per fare visita a Noto e per respirare l'ottima aria del Sud!
 


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