Insomma, l’interesse è alto. Ma il Sugardaddying, sostiene il nostro interlocutore, non sarebbe da confondere con la prostituzione. «I nostri utenti non cercano soltanto una “sveltina” ma qualcuno con cui possano anche passare il tempo libero».Sta registrando una forte crescita pure la piattaforma SeekingArrangement.com, che conta migliaia di membri in tutto il Vecchio Continente. E ben tre quarti sarebbero donne. Il portale in questione è diventato famoso soprattutto grazie al suo eccentrico fondatore, Brandon Wade, che in un’intervista su Cnn aveva dichiarato: «L’amore è un concetto per la gente povera».Un’utente di Mysugardaddy.eu è Laura, una diciottenne svizzera residente a Berna che impiega il suo tempo libero per incontrare uomini anziani e anche guadagnare qualcosa consumando dei rapporti sessuali con loro. «Ho un debole per le persone anziane» ci racconta. «Se poi per la nostra relazione mi pagano pure, tanto meglio». Per lei non si tratterebbe di prostituzione, in quanto non si sente costretta ad accettare qualsiasi uomo.Certo è, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che bisogna stare comunque attenti, perché in un momento di crisi come il nostro il velo tra fenomeni apparentemente innocui come quello di cercare un uomo più che maturo per un po’ di stabilita economica e la prostituzione è assai sottile. Ecco perché spetta alle autorità di pubblica sicurezza di prestare la massima attenzione ai siti d’incontri che in molti casi vengono utilizzati quali canali per il sesso a pagamento.
Lecce, 31 ottobre 2014
Giovanni D’AGATA