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Suggerimenti base per fotografia astronomica

Da Beppe @Fid2

La fotografia astronomica, per quanto si possa credere il contrario, è alla portata di tutti. Ciò che serve, piuttosto che un buon budget da spendere in apparecchiatura è tanta dedizione, pazienza e tempo. E proprio il tempo è la chiave di una buona fotografia astronomica: più tempo sarete in grado di investire, maggiore sarà la qualità finale del lavoro effettuato, indipendentemente dal tipo di macchina fotografica in uso. Facciamo un esempio. Potete avere la Nikon D810A (una delle migliori per l’astrofotografia) ed impiegare giusto un paio di ore alla settimana: il risultato sarà molto più scadente di un fotografo armato di una vecchia Nikon D5000 ma che è in grado di dedicare dieci volte il vostro tempo.Vediamo ora alcuni Suggerimenti base per fotografia astronomica che vi aiuteranno ad approcciare nel modo migliore la fotografia astronomica stessa.

Determinare la corretta esposizione

L’esposizione corretta per la l’astrofotografia varia a seconda del materiale a disposizione e della posizione di scatto. In particolare si avranno più problemi in ambienti con cieli inquinati (come nelle città) rispetto a cieli più scuri, come quelli che si trovano in periferia. Il modo per determinare la corretta esposizione è quello di scattare una foto di prova ed esaminare l’istogramma sullo schermo LCD della fotocamera (l’istogramma è un grafico a barre che consente di visualizzare il numero di pixel di un’immagine ad una data luminosità. I pixel più scuri sono sul lato sinistro del grafico e pixel più luminosi sul lato destro).

La maggior parte dei pixel in un’astrofotografia sarà legato al cielo, quindi allo sfondo. Per questo motivo non valgono le solite regole dell’istogramma (ovvero una disposizione piuttosto uniforme dei pixel) ma bisogna cercare di ottenere un istogramma in cui il picco sia circa tra 1/4 ed 1/3 della parte sinistra dell’istogramma stesso.

corretto istogramma per fotografia astronimica

Attenzione a non andare troppo a sinistra: il rumore è presente soprattutto nei pixel più scuri dell’immagine e quindi, su un istogramma, si trova nella parte sinistra (estremità sinistra) dell’istogramma stesso. Avere dati a sinistra (per esempio nel primo 20%) significa perdere dei dettagli nel rumore (l’immagine è in pratica troppo sottoesposta).

Automatizzare lunghe esposizioni

Ci sono fondamentalmente due modi per controllare la macchina fotografica durante le lunghe esposizioni: un remotizzatore di scatto o il computer. Dal momento che le esposizioni sono limitate nel tempo dal rumore termico, si dovrà scattare con esposizioni non troppo lunghe, massimo di 5 minuti. Va comunque detto che le ultime macchine fotografiche hanno integrata una funzione per la riduzione del rumore termico: essendo il rumore termico generato principalmente in alcune zone del sensore (dove c’è la circuiteria), è possibile prevedere dove questo si genererà e “sottrarlo” alla foto finale.

Suggerimenti base per fotografia astronomica
By: Dave YoungCC BY 2.0

Scattare una foto in manuale significa trasferire vibrazioni al corpo macchina, il che ci farebbe ottenere una fotografia mossa. In alternativa, come abbiamo già visto, potremo utilizzare l’autoscatto in modo da far si che la vibrazione introdotta dalla nostra mano si esaurisca prima dello scatto vero  e proprio. Nel caso di utilizzo della modalità Bulb, dobbiamo fare due scatti: oltre all’inizio dobbiamo comandare anche la chiusura della tendina. Questo secondo scatto è sicuramente il meno divertente in quanto ci costringe a cronometrare il tempo di apertura e ad “attivarci” alla fine dello stesso: possiamo risolvere automatizzandolo tramite un intervallometro (tipo il TC-80N3), da costo contenuto ma dalla funzionalità preziosa.

Un intervallometro quale il  TC-80N3 viene fornito con un cavo di 80 centimetri e permette di impostare il time di scatto tra 1 secondo e 99 ore, 59 minuti e 59 secondi. Si può impostare lo scatto multiplo,  fino a 99 fotogrammi impostando un qualsiasi intervallo di tempo tra i differenti fotogrammi. E’ inoltre dotato di retroilluminazione in modo da poterlo utilizzare al buio.

Attenzione alla scelta dell’intervallometro: questo è di solito impiegabile solo con fotocamere di fascia alta (in particolare il TC-80N3 lo potrete usare con le Canon dotate di connettore proprietario N3, per le Nikon esiste per esempio questo timer).

Suggerimenti base per fotografia astronomica
By: NASA Goddard Space Flight CenterCC BY 2.0

Nel caso si voglia qualcosa di più, possiamo utilizzare un computer. Per utilizzare un computer per controllare la fotocamera avrete bisogno di due cavi: un cavo per controllare la tendina e uno USB per controllare le altre funzioni della fotocamera.

I cavi, lato computer, sono entrambi USB mentre lato fotocamera hanno connettori dedicati a seconda del modello di fotocamera in uso (leggete il manuale per sapere che cavo acquistare). Nel caso per esempio di Nikon di fascia alta, sarà ancora un connettore N3 quello da cercare. Per quanto riguarda invece il secondo cavo USB, quello dedicato al controllo dei parametri di scatto, vi dovrebbe essere stato fornito insieme alla fotocamera.  Tramite esso, potrete definire la velocità dell’otturatore, il valore di ISO e l’apertura, oltre al bilanciamento del bianco ed altri valori.

Suggerimenti base per fotografia astronomica: Il software per PC

Ogni fotocamera reflex può essere utilizzata con alcuni programmi software come Images Plus, Maxim DL e Nebulosity. Si tratta di programmi in grado di prendere il controllo della fotocamera: oltre alla banale funzione di scatto, questi programmi scaricano automaticamente la fotografia sul computer e la analizzano. Il software calcola quindi la dimensione della stella e inizia a realizzare una serie di esposizioni di prova in cui viene modificata la messa a fuoco, quindi le immagini vengono nuovamente analizzate (in particolare vengono prese in considerazione la dimensione e la luminosità della stella). Attraverso una serie di tentativi, cosa che può impiegare anche molto tempo, il software è in grado di ottenere una messa a fuoco molto precisa, ben più di quanto si possa ottenere manualmente tramite il live view della fotocamera.

Suggerimenti base per fotografia astronomica
By: Jeff P – CC BY 2.0

Ovviamente lo svantaggio di questa soluzione è che dovrete pensare anche al computer e non solo alla fotocamera: batterie di ricambio, protezione dall’umidità e problemi maggiori di logistica

Incorporare elementi esterni nella scena

Gli oggetti celesti sono incredibilmente belle da soli, ma l’aggiunta di ulteriori punti di interesse spesso renderono la vostra immagine ancora più interessante. Provate quindi ad aggiungere dei punti di riferimento nell’immagine, quali alberi o edifici. Cercate elementi in grado di portare armonia all’interno della composizione e che si leghino bene con il vostro soggetto principale.

L’inquinamento luminoso può essere utile

I cieli scuri sono certamente l’ideale per la fotografia astronomica, ma la presenza di luce artificiale non sempre è una brutta cosa. A volte avere le luci della città o altri tipi di illuminazione che interagiscono con la scena permettono di aumentare l’impatto della composizione e aggiungono contrasto all’immagine.

Esperimenti con il colore

L’astrofotografia ama il colore. Non abbiate paura di aumentare e manipolare la saturazione e la tonalità della fotografia in fase di post produzione. Sperimentare con i colori può rendere la vostra fotografia un foto artistica piuttosto che una mera rappresentazione. Ovviamente cercate sempre di non esagerare e ricordatevi di modificare le immagini in formato RAW per non perdere troppe informazioni in fase di post-processing.

introduzione alla fotografia astronomica
By: Tom Hall – CC BY 2.0

In conclusione

L’astrofotografia è impegnativa, divertente, gratificante ed educativo. Fotografare il cielo, o meglio gli astri in cielo, è un ottimo modo per sviluppare le proprie abilità fotografiche ed allo stesso tempo permette di catturare l’immagine di qualcosa che spesso non viene notato dalle persone (specie da chi vive nelle città, dove l’inquinamento luminoso è troppo alto per permettere una visione chiara del cielo.

L'articolo Suggerimenti base per fotografia astronomica è stato pubblicato su Fotografare in Digitale.


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