La sua imponenza mista a fragilità, lo rendono carico di suggestioni.
Quando le abbondanti piogge lasciano il segno, l’acqua si adagia sul fondo dell’Orrido e perfettamente cosciente del suo compito, si sposta alla ricerca dell’altra parte di se.
Nei periodi meno piovosi invece, l’acqua rimane nascosta a prima vista, senza tuttavia negarsi all’ascolto dei più attenti.La si incontra, infatti, in prossimità del centro dell’Orrido, dove una scala aiuta a percorrere un dislivello deciso. Lì, la sua essenza si unisce a quella della dura roccia, creando una melodia amplificata dalle pareti circostanti, regalando ai presenti un momento di serenità naturale.Potendolo attraversare in due direzioni, è incredibile come risulti differente a seconda dell’approccio:partendo dal basso, a salire verso l’uscita posta più in alto, ci si può sentire attraversati da un invito ad uno sguardo ottimistico alla nostra esistenza, che pur snodandosi tra mille difficoltà , trova comunque una soluzione ariosa.
Partendo dall’alto invece, ci si può riscoprire immersi in un percorso introspettivo, dove tutto viene messo in discussione, per sentirsi poi, al momento dell’uscita, forse un pò più leggeri.
In e
ntrambi i casi, parte dell’antica e vivida Energia dell’Orrido resterà nel cuore, per fronteggiare insieme la quotidianità, fino alla prossima visita.Chiara LagostinaPer maggiori informazioni e come raggiungerlo : http://www.cmvo.it/Orridi