Magazine Cultura
Ultimamente sembra andare di moda tra gli editori riempire le loro pagine sulle modalità di ricezione dei manoscritti di filippiche contro gli autori.Sono onesti ma brutali. Non ti pubblichiamo se scrivi poesie, non ti pubblichiamo se pretendi da noi di avere cento copie omaggio, non ti pubblichiamo se pretendi da noi di avere il 50% dei diritti d’autore, non ti pubblichiamo se sei una fighetta isterica, non ti pubblichiamo se pensi di aver scritto il capolavoro del secolo… Tutte cose vere e sacrosante, per carità. Gli autori emergenti non sono facili da trattare. Questo gli editori lo sanno bene, tuttavia a me pare che queste tirate siano solo degli sfoghi inopportuni derivanti da anni di attività frustante.Essere piccoli editori è un lavoro ingrato, ma secondo me è poco professionale offendere a prescindere tutti i tuoi potenziali partner (perché questo è lo scrittore per l’editore, uno che gli fa guadagnare soldi. Pochi, magari, ma pur sempre soldi. Questo è un discorso che merita un post a parte).Io non spedirei mai e poi mai un mio lavoro a un editore che fa un discorso del genere (magari non ci perdiamo né io né lui, eh).