Sui rifiuti Casalmaggiore all’avanguardia, Cremona in retroguardia (del M5S)

Creato il 22 dicembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Mentre a Cremona AEM, su delega di LGH, difende con le unghie e con i denti i privilegi finanziari derivanti dagli incentivi statali per l'inceneritore, cercando di convogliare i diritti dei cittadini alla sostenibilità ambientale nel limbo dell'oblio, Casalmaggiore dimostra di avere una visione ben diversa sulla gestione dei rifiuti, chiaramente orientata ad un futuro migliore per tutti, senza distinzioni.

A Cremona, alcuni mesi fa i vertici di AEM ignorarono il nostro invito ad un confronto pubblico sul tema della gestione dei rifiuti senza l'inceneritore. A Casalmaggiore, la redazione locale del quotidiano "La Provincia" e Casalasca Servizi organizzano insieme per il 20 marzo p.v. una serata informativa pubblica che avrà come protagonisti Roberto Fiorendi e Gianluca Cuc, esperti della strategia "Rifiuti Zero", la stessa a cui si ispira il programma elettorale del M5S Cremona. Per consentire un vero confronto, saranno presenti anche un tecnico dell'Amministrazione provinciale, due tecnici di Casalasca Servizi e i rappresentanti della Giunta comunale di Casalmaggiore.

Nel capoluogo la raccolta differenziata è stata introdotta in ritardo ed arranca tra difficoltà di vario genere; invece, Casalasca Servizi vanta percentuali di tutto rilievo nei risultati del porta a porta ed ha già introdotto i bidoncini microchippati a Casalmaggiore e Piadena, premessa indispensabile per la "tariffa puntuale", indirizzata a premiare i cittadini virtuosi nell'impegno per la differenziazione dei rifiuti rispetto a quelli che non dimostrano lo stesso senso civico rivolto al bene comune.

Con questo sistema, la percentuale di raccolta differenziata dovrebbe avvicinarsi all'80% e un'ulteriore spinta deriverebbe dall'applicazione integrale di "Rifiuti Zero", con il principio delle 5R: Riduzione dei rifiuti, Riuso, Riciclo, Recupero di materia (tramite TMB, Trattamento Meccanico Biologico), Riprogettazione nella produzione industriale. Saremmo così a quota 90% e il restante 10%?

Al posto degli inceneritori, che in ogni caso dovrebbero diminuire di molto in numero e capacità, la tecnologia ha già individuato una valida alternativa nella cosiddetta "acqua supercritica", che consente una combustione relativamente pulita, in grado di produrre acqua pura e anidride carbonica, ma nessuno dei prodotti tossici del fuoco normale.

Unendo le buona volontà dei produttori industriali a monte e dei consumatori finali a valle, saldandole insieme con una guida politica decisa, un futuro più salubre e sostenibile, senza inceneritori, è possibile. A Casalmaggiore l'hanno già capito. A Cremona, dopo le promesse elettorali dell'attuale maggioranza, quando si vedrà qualche risultato concreto, dopo un continuo sbandieramento di intenti che sembrano più simili a fumo (d'inceneritore) negli occhi che ad una reale volontà?

M5S Cremona

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