Allo scoppio della guerra civile in Spagna, nel luglio 1936, l'ambasciata spagnola a Parigi si trovò a giocare un ruolo di primo piano nella strategia diplomatica repubblicana. Iniziata la guerra, questa struttura del servizio diplomatico acquisì una rilevanza vitale, considerando che proprio a Parigi si andò ad insediare la Commissione Governativa per l'Acquisto di Armi, incaricata di centralizzare la maggior parte dei tentativi di acquisto di materiale bellico da parte del bando repubblicano.
Gli eventi che ebbero corso nell'ambasciata parigina, in seguito al sollevamento franchista, furono esemplificatori di quello che avvenne presso le altre rappresentanze diplomatiche spagnole.
La capitale francese, al tempo, ospitava una buona parte degli spagnoli monarchici ed antirepubblicani che risiedevano fuori dal loro paese. L'inizio del sollevamento corrispose ad un certo movimento, presso i circoli frequentati dagli spagnoli a Parigi, che avevano partecipato, in un modo o nell'altro, ad organizzare la cospirazione. La figura principale era José María Quiñones de León, ex-ambasciatore di Alfonso XIII nella capitale francese, il quale, nei mesi posteriori alla sollevazione militare, insieme al Conte delle Andes, fu l'organizzatore del Servizio di Informazioni della Frontiera del Nord-est della Spagna, con sede presso il Grand Hotel di Biarritz. I suoi anni di servizio a Parigi gli avevano fornito un'ampia rete di contatti: politici, diplomatici, giornalisti e militari che gli permettevano di stare al passo con gli eventi che si svolgevano nella convulsa Europa degli anni trenta. Le sue dimissioni, nel 1931, dall'incarico di ambasciatore, non avevano avuto come conseguenza un calo in tali rapporti, che continuava ad intrattenere, installato presso il lussuoso Hotel Meurice, in rue Rivoli, di fronte al Louvre.
Il primo compito fu quello di cercare di neutralizzare le attività dell'ambasciata, soprattutto quelle destinate a comprare armi all'estero. E, perciò, era necessario reclutare personale che simpatizzasse con la causa franchista. All'inizio, si preferì che i reclutati rimanessero al loro posto, per filtrare gli ordini provenienti da Madrid e, se il caso, sabotarli.
L'edificio dell'ambasciata, situato a duecento metri dagli Champs Elysees, in avenue George V, dopo la sollevazione militare, si era trasformato in una specie di suk, dove si mescolavano politici repubblicani, sorpresi dalla guerra civile fuori dal paese, ad altri politici arrivati dalla Spagna, al personale diplomatico e ad avventurieri, trafficanti di armi, opportunisti, ladri e cittadini di diverse nazionalità venuti ad offrire il loro generoso aiuto alla causa repubblicana. In tale clima di febbrile attività, cominciò ad aver luogo, nell'ambasciata parigina, una battaglia simile a quella che si svolgeva presso tutte le altre agenzie diplomatiche, cominciarono i primi arruolamenti ed i primi sabotaggi.
Poi, a settembre, con l'arrivo del nuovo ambasciatore, Luis Araquistáin, la sicurezza dell'ambasciata migliorò sostanzialmente, e l'attività cospiratoria, pur non cessando, venne limitata sensibilmente.
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