di Rina Brundu. Berlusconi ha fatto male, molto male ad intervenire schierandosi dalla parte del Bertolaso sessista, cercando di salvare il salvabile pur di portare comunque avanti questa improponibile candidatura a sindaco di Roma. Per la precisione Berlusconi è doppiamente colpevole perché soprattutto nel suo ruolo di leader di partito, qualunque siano le attuali contingenze di quello stesso partito, avrebbe dovuto misurare le sue parole ed evitare scadimenti di gusto tali da essere finanche incommentabili. Da essere specialmente diseducativi incitando, come incitano, alla discriminazione di genere e gettando altra benzina sul fuoco mai spento dello sciovinismo maschilista italico. Questo bisogna scriverlo chiaro e tondo perché proprio causa l’intervento di Berlusconi i tanti servi della gleba del giornalismo italiano (questa volta di segno uguale e contrario a quelli che ogni giorno in altri luoghi incensano l’attuale Esecutivo), tenteranno di abbassare i toni, arriveranno finanche a scusare Bertolaso, a fare finta che nulla sia successo.
Invece è successo e bisognerebbe non dimenticarlo. Invito chiunque a rivedere l’intera registrazione di quel fuori onda perché solo rivedendola tutta si comprende pienamente la gravità dell’accaduto. Di fatto Bertolaso non ha detto soltanto che la Meloni dovrebbe fare la mamma (non ha insomma mostrato una sorta di comprensibile preoccupazione per uno specifico caso), ma ha detto chiaro che per una donna non c’é miglior soddisfazione, miglior obiettivo, miglior target di quello del fare la mamma. In quanto donna che non ha figli e non prevede di riprodursi nel breve periodo, anche a maggior giovamento dell’umanità tutta, e in quanto donna che è stata chiamata in causa da una simile offensiva affermazione mi permetto di rispondere, e risponderò con l’unico costrutto che ritengo meritino simili affermazioni: VADA A QUEL PAESE! Nella speranza che prima di vederla sindaco di quella città, qualche novello Caligola si decida a candidare il suo cavallo…
Muovendo oltre ma proprio per combattere in maniera più attiva questo tipo di cultura maschilista obsoleta, perniciosa, segnalo qui le attività del sito GIRL RISING (e qua sotto un loro video), che si occupa di promuovere l’educazione delle ragazzine in tutto il mondo. Come sappiamo, in tanti paesi, sono per lo più le bambine a non ricevere quel minimo d’istruzione necessaria a fare una differenza, a portarle verso quel livello elementare di coscienza delle proprie capacità intellettive che qualora presente diventerebbe anche un importantissimo fattore chiave nell’aiutare a rompere le nefaste dinamiche dei cronici cicli di povertà che le impediscono.
Perché noi possiamo aiutare, sempre, anche col poco.