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Sul comodino

Creato il 21 febbraio 2011 da Aghi

SUL COMODINO

Raggiunse Einhard prima di Tatwin, essendo più leggera e agile di lui. Si fermò di colpo e chiese: <<Che succcede?>>
Il religioso si arrestò al suo fianco con una scivolata sulla ghiaia.
Il messaggero ripartì di corsa a un cenno di Einhard. Questi fissò prima Judith e poi l'amico con un'espressione distante e concentrata che lei non gli aveva mai visto.
<<Ebbene?>> lo interrògò Tatwin.
<<Vichinghi>> rispose, poi, quando l'altro lanciò un'istintiva occhiata al mare aggiunse: <<No. Via terra, a cavallo. Predoni, forse addirittura cinquanta>>.
<<Cinquanta?>>
<<Sì>> confermò.
Lei guardò i marinai della nave di Einhard: erano così pochi. Gli altri erano in mare. Magari Hunferth aveva qualche soldato, poi c'erano gli uomini dell'arsenale...
Einhard gridò un comando nel caos che si era appena creato.
<<Da dove provengono?>> chiese Tatwin.
Una domanda inutile, anzi stupida, pensò Judith. Che importanza aveva? Venivano di certo dalle fila di Guthrum. I marinai le passarono accanto di corsa e lei iniziò a calcolare, a riflettere in fretta e furia su ciò che andava fatto, alla distanza dal luogo indicato e al tempo che occorreva per raggiungerlo. Numeri, sempre numeri... Solamente Tatwin non si era mosso.
da Helen Kirkman, Il mercenario della Frisia p. 122

Scritto da millecuori alle ore 19:51 del giorno: lunedì, 21 febbraio 2011


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