Il parere della Vigilanza Rai sul nuovo contratto di servizio fra Rai e Stato dovrebbe arrivare agli inizi di febbraio e non entro fine mese come previsto, perchè nelle prossime settimane saranno ascoltati altri interlocutori, fra cui Sky Italia e Articolo 21.
A darne conto è il relatore dello schema di parere, Salvatore Margiotta, senatore del Pd e vice presidente della commissione bicamerale, che con l'Adnkronos si sofferma anche sul merito.
«Dai colloqui informali avuti fin qui con l'ad di Sky Italia Andrea Zappia posso dire - fa sapere - che, oltre a parlare del contratto di servizio, l'amministratore delegato della tv satellitare verrà anche a porre il tema del rapporto fra Rai e Sky» e, in particolare, a lamentare il criptaggio messo in atto dalla Rai su alcune sue trasmissioni che non sono quindi visibili su Sky. «Un'antica questione spinosa (la tv satellitare ritiene, in particolare, che la Rai sia tenuta a fornire la programmazione di servizio pubblico gratuitamente ad ogni piattaforma distributiva, ndr) rispetto alla quale - dice Margiotta - credo che la Rai abbia legittimamente delle perplessità. Se alla fine tutte le trasmissioni Rai si dovessero vedere su piattaforma Sky perchè un cittadino dovrebbe pagare il canone? », fa notare il senatore, convinto però che «la cosa giusta sarebbe trovare un'intesa fra Rai e Sky nell'ambito della Confindustria delle reti radiotelevisive», la neonata Associazione istituita fra i rappresentanti Rai, Mediaset, Sky, La 7, Telecom Italia Media e la Federazione Radio Televisioni (in rappresentanza delle imprese televisive locali e radiofoniche).
Quanto al bollino blu per i programmi finanziati dal canone che è previsto nella bozza di contratto messa a punto da Rai e Mise, ma su cui sembra che ora la stessa Rai abbia delle riserve, Margiotta spiega: «Sul bollino blu non c'è una visione unanime e alcune posizione cristalizzate. Pd e Sel sono contrarie. Noi, infatti, perchè riteniamo che il servizio pubblico abbracci tutti i generi come d'altronde ha sempre sostenuto la Bbc, e cioè intrattenimento, educational e informazione. Perchè trasmettere un bel film o un programma di intrattenimento il sabato sera non dovrebbe essere servizio pubblico? Insomma - scandisce - non si possono davvero fare distinzioni in linea di principio».
Ma c'è anche un'altra ragione alla base della contrarietà del Partito democratico: «Dietro l'ossessione sul bollino blu crediamo vi sia la volontà nascosta di alcuni di arrivare a discutere della privatizzazione della Rai o almeno di alcune parti del servizio pubblico», dice Margiotta. Quanto alla valutazione sul bollino blu del Movimento Cinque Stelle, secondo il relatore, è in corso un approfondimento: «Se all'inizio per motivi di trasparenza M5S era favorevole al bollino, ora sembra inizi a maturare una opinione diversa. Meno chiara è invece la posizione di Forza Italia e dell'arcipelago Monti e Scelta Civica, arcipelago sempre più variegato»