Sulla fondazione del partito “Popolo della Famiglia” ho lasciato alcuni commenti su Facebook. Li trascrivo qui, a futura memoria.
Non posso dire di essere sorpreso, ma di essere amareggiato sì, nel constatare la cecità, l’ingenuità, la colpevole – sì, colpevole – indulgenza con la quale molti scusano i modi della nascita del partito di Adinolfi, alias il Popolo della Famiglia. Un partito partorito seguendo i dettami della dottrina leninista (il lavorio sotterraneo, il mettere gli altri davanti al fatto compiuto, il tentativo di egemonizzare la piazza giacché il nemico è alle porte e non c’è tempo di discutere ecc.ecc.) non può partorire nessun bene e denuncia pure la mentalità vera di chi l’ha ideato. Parlo di Adinolfi perché voglio sperare che Amato si sia fatto solo sedurre da Marione, il che non è lusinghiero, ma lascia qualche speranza. Non mi sono mai fidato di Adinolfi. Dieci anni fa, quando teneva un blog di successo, non mi pareva che avesse molto a cuore le cose cattoliche. Anche allora era, fondamentalmente, abile e superficiale. Poi passò qualche anno da cattolico intelligente, simpaticone e moderno dentro il PD. La mia impressione è che non essendo riuscito a sfondare dentro il partito, non essendo riuscito, cioè, a diventare un cattolico adulto di successo, forse perché ha trovato qualcuno più furbo di lui, si sia buttato dall’altra parte con la disinvoltura del giocatore di poker quale egli è. La non concordata ed improvvisa iniziativa del partito cattolico – che ha preso alla sprovvista anche gli organizzatori del Family Day – dimostra tutta la sua spregiudicatezza. In questo è figlio del cattolicesimo politico di sinistra, bravo cioè a prendere i voti del gregge per farsi una posizione.
Adinolfi, che è furbo, contava proprio su quelli che ora si autocensurano e fanno finta di non vedere la sua slealtà e la sua spregiudicatezza. Lui pensa: “diranno che io faccio finalmente qualcosa di concreto, che io do loro una possibilità, e non vorranno vedere che mi sono comportato da imbroglione”. E’ la tattica dei demagoghi, è la vecchia scuola leninista, di chi manovra nell’ombra, colpisce e non lascia il tempo di riflettere. E non vedete poi che la sua gioviale disinvoltura è così simile a quella di un giovanotto in carriera uscito dalla sua stessa parrocchietta politica? E non vi ricordate che chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, quello è un ladro e un brigante? Quanto alla dichiarazione di Amato: “Tutto nasce dal grande tradimento infame del 25 febbraio, se si fosse fermato il ddl Cirinnà, e Alfano non avesse votato la fiducia, non sarebbe nato il Popolo della famiglia.” Ciò è falso, perché quell’esito era ampiamente prevedibile, e ampiamente previsto da tutti, a cominciare dal popolo del Family Day, che non era così scemo da non sapere che la battaglia sulla Cirinnà era solo l’inizio di un lungo percorso, di una lunga guerra. Loro invece avevano preordinato tutto di nascosto, com’è chiaro dagli sviluppi successivi, e nel parlare enfaticamente di tradimento infame (come se fosse stato qualcosa di assolutamente imprevedibile, mentre era praticamente scontato) cercano solo un pretesto per nascondere la loro slealtà e scusare la brusca urgenza del loro agire. Questa iniziativa è una ferita, è una piaga che si allargherà sempre più, se non sarà energicamente sconfessata; e pazienza se molti sciocchi piangeranno di rabbia.
Si noti come il nostro Adinolfi si comporti come i rivoluzionari golpisti: parla di democrazia dal basso e di volontà popolare, nel momento stesso in cui calpesta il dibattito interno attraverso il fatto compiuto e le parole d’ordine. E si noti come parli tranquillamente di grillismo cattolico, come se il grillismo non fosse una caricatura o un simulacro di democrazia. Il signor Adinolfi si pente di non aver annunciato la nascita del PDF e di non averne srotolato il logo nel giorno del Family Day. Già allora aveva dunque in mente di prendersi la piazza e di solleticarne gli istinti settari sotto il vostro naso! E ve lo dice in faccia! E’ chiaro che per lui voi non contate più nulla, che ormai non vuole nemmeno fare la fatica di fingere, che dei poveri ingenui come voi non meritano tale sforzo da parte sua. Questo dà la misura del personaggio.
“Il Comitato ribadirà quindi la sua natura trasversale, civica e a-partica ma il neurochiurugo di Brescia si guarderà bene dal fare valutazioni di carattere personale, tanto più dall’emettere scomuniche ufficiali o considerazioni palesemente negative riguardo al PDF.” State facendo un errore perché così non vi opponete con sufficiente energia alla logica rivoluzionaria delle mosse di Adinolfi, la quale, come da copione, e implacabilmente, sta già trasformando le vittime in carnefici. Questa logica ha già stimolato gli istinti settari dentro il PDF ed è per questo che voi, che avete subito lo strappo, siete già in posizione difensiva di fronte a coloro che vi accusano di frazionismo e vi tocca premurarvi di dire che pur criticando i modi della nascita del partito non volete assolutamente danneggiarlo e anzi gli augurate ogni bene. E’ un errore, ripeto, perché un partito-setta (nei fatti) nato con questi presupposti (a-cristiani) farà solo guai, e in più la fredda correttezza del vostro comportamento non vi risparmierà, al momento dovuto, l’accusa di tradimento.
La Croce, cioè il giornale di Adinolfi, fondatore del Popolo della Famiglia, cioè il partito di Adinolfi, titola a tutta pagina: “Uniti”. Il golpista ha scommesso sul riallineamento, e ottenutolo o no, già lo impone mediaticamente a mezzo stampa. Non si sa se ridere o piangere. Certo che l’umanità è un grande spettacolo…
Vedo (Renzo Pucetti su Libertà e persona) che si continua a scusare il comportamento di Adinolfi accettando per buona la spiegazione – cioè la balla spaziale (purtroppo una balla spaziale è una balla spaziale e non si può chiamarla in modo diverso) – di Amato, il quale ci ha assicurato che solo l’immondo, il nefando, l’incredibile comportamento di NCD & C., ha causato quell’empito generoso che buttando il cuore oltre l’ostacolo ha partorito il PDF, passo reso necessario e improcrastinabile – manco il tempo di avvisare i compagni di strada – dal tradimento dei politici cattolici. E’ una balla spaziale perché quel tradimento era previsto da tutti e già messo in conto, anche se si sperava in qualche miracolo. Il bello è che si denunciano i traditori nel momento stesso in cui si procede coll’inganno, e nel nome dell’Onnipotente, di Suo Figlio e di Sua Madre, e magari anche di suo zio se ci fosse… Ma chi vuol essere cieco non vede niente…
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