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Sul mio comodino

Creato il 14 febbraio 2011 da Aghi

SUL MIO COMODINO 
 

A un tratto divenne acutamente consapevole del contatto con il suo corpo mezzo nudo e della forza virile che la circondava. Era una sensazione insolita, inquietante ma non spiacevole. Il polso cominciò ad accelerare i battiti, questa volta non per il terrore ma per uo strano miscuglio di eccitazione, timidezza e illecito piacere.
Era sconveniente che gli permettesse di tenerla in quel modo. Era scandalizzata di se stessa per aver apprezzato il suo conforto, eppure era così. Cercò di giustificarsi dicendo che era passato molto tempo da quando qualcuno l'aveva rassicurata stringendola fra le braccia, ma sapeva che c'era qualcosa di più. Mosse la mano che gli teneva posata sulla spalla. Avrebbe voluto esplorare la compattezza dei muscoli che sentiva sotto le dita.
<<Nessuno vi farà del male>> ripeté Jakob e in quel momento DEsire ricordò Kilverdale.
Si staccò da lui, rifuggendo dall'umiliazione che l'aspettava.
<<Alsling, avete la mia parola>> le promise. Desire sentì le sue parole vibrarle profondamente nel petto. <<Non vi porterò da Kilverdale. Non lascerò che lui o qualcun altro vi faccia del male.>>
<<Non mi consegnerete al duca?>> mormorò, ancora incapace di credere alle sue rassicurazioni.
<<No>> confermò Jakob. <<Kilverdale non sa nemmeno che vi ho incontrata. Non si aspetta certo che arriviate a casa sua. Non c'è nulla di cui aver paura. Ma perchè lo temete tanto?>>
<<Non è lui che temo>> Desire sollevò il capo, indignata. <<Il duca è un odioso pezzente e io lo disprezzo, ma non ho paura di lui>>
<<Un odioso pezzente?>> ripeté Jakob, incredulo. <<Vestito di sete e broccati?>>
da Claire Thornton, Il giardino segreto, pag 56

Scritto da millecuori alle ore 20:13 del giorno: lunedì, 14 febbraio 2011


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