Think thoughts that make you happy. Do things that make you feel good. Be with people who make you feel good. Eat things that make your body feel good. Go at a pace that makes you feel good.Parto da questa citazione perché l'ho proposta - ed è risultata una delle tre vincitrici - al gioco The most beautiful sentences di aprile del blog Le recensioni di Chiara. E' tratta dalla "bibbia" del pensiero positivo, You can heal your life (Puoi guarire la tua vita) di Louise L. Hay, che sto finendo di leggere in questi giorni. Al di là del fatto che sono molto contenta che il brano, seppur molto semplice, sia piaciuto, vorrei cogliere l'occasione per dirvi che idea mi sono fatta del pensiero positivo. Devo innanzitutto dirvi che ho letto l'altrettanto famoso The Secret già qualche tempo fa, e non mi è piaciuto affatto. Se mi fossi fermata a quella lettura, continuerei a pensarla come Morelli, secondo cui Il pensiero positivo è una finzione. Però avevo l'impressione che ci fosse qualcosa di più, e allora mi sono avvicinata a testi come quello della Hay, che vanno un po' al di là dell'autoconvincerti di essere su una Ferrari mentre invece stai guidando una Punto (che poi, quando ti accorgi che è una Punto, immagino che diventi davvero dura!). Dunque, la Hay non invita le persone ad autoconvincersi di qualcosa che non c'è, ma a puntare i pensieri su quanto di positivo potrà accadere, anziché di negativo. In questo non ci vedo nulla di male, anzi; sono convinta che davvero in qualche modo la positività attragga positività - e soprattutto, a pensare in modo negativo non si guadagna niente comunque, ma si spreca il tempo che potrebbe essere meglio impiegato pensando in bene, a mio parere. Citazioni come quella che avete letto prima sono un esempio di come ragiona la Hay, in modo pratico e concreto, senza cercare di convincerci di essere diversi da ciò che siamo o di vivere in condizioni diverse dalla realtà. Voi che ne pensate?
Louise Hay
Link: il sito di Louise Hay