Invita e suggerisce di inoltrarsi su in cima tra gli antichi pini loricati e con gli sci ai piedi di godere delle meraviglie che questo pezzo di terra offre.
Fondisti sul Pollino
di seguito l'articolo:
"Sul Pollino, escursione con gli sci tra i pini loricati
itinerari di grande fascino tra due mari.
Il fascino dei pini loricati c’è ancora. Intorno ai 1947 metri della Grande Porta, il valico che è il cuore del più esteso Parco nazionale italiano, le sagome contorte e bizzarre di Invia il tuo Diario di Viaggio! questi magnifici alberi si stagliano di fronte ai pendii innevati e alle rocce della Serra delle Ciàvole e della Serra di Crispo. Oltre una vastissima conca si alzano il Monte Pollino e la Serra Dolcedorme, che con i suoi 2266 metri è la vetta più elevata del massiccio. Arrivato nel Mezzogiorno dai Balcani durante l’ultima glaciazione, il pino loricato è stato scoperto e studiato dai botanici nella seconda metà dell’Ottocento. Inconfondibile grazie alla corteccia a scaglie che ricorda la lorìca, la corazza dei legionari romani, questa specie vive nei luoghi più solitari del Pollino, dei vicini monti di Orsomarso e del Monte Alpi di Latronico, nell’entroterra di Maratea. I pini loricati più belli, però, sono quelli che crescono intorno alla Grande Porta, il valico verso il quale convergono alcuni dei sentieri più frequentati del massiccio. D’estate, il percorso più comodo inizia dal santuario della Madonna di Pollino, traversa il fittissimo bosco del Fosso Iannace, risale al di là verso l’omonimo Piano e la Grande Porta. D’inverno, e con gli sci da fondo escursionismo ai piedi, conviene invece partire dal valico di Acqua Tremola, sulla strada che unisce Terranova di Pollino a Mezzana. Una lunga e suggestiva stradina innevata sale tra i faggi fino al Piano di San Francesco, rientra per un lungo tratto nel bosco, poi si affaccia su uno spettacolare pianoro sorvegliato dalla Serra di Crispo, sulla quale appaiono i primi pini loricati. Dei tornanti nella faggeta precedono l’arrivo agli alberi più alti e suggestivi del Parco, e poi alla Grande Porta. Dall’altra parte del valico, oltre le rocce della Gola del Barile e della Timpa di San Lorenzo, compaiono le acque azzurre del Mar Jonio. Occorrono circa tre ore di salita, in discesa il tempo si dimezza. Sul Pollino, come su tutte le montagne affacciate sul mare (e qui i mari sono due, il Tirreno e lo Jonio) le condizioni della neve variano con estrema rapidità. Sull’itinerario che conduce alla Grande Porta, in poche ore, una splendida neve farinosa può lasciare il posto a una crosta ghiacciata. Per informazioni o escursioni guidate ci si può rivolgere alle guide del Parco o alle sezioni locali del CAI. Si può salire verso i pini loricati anche con ai piedi le ciàspole, o con gli sci da sci-alpinismo e le pelli di foca. In questo caso si può prolungare la gita verso la Serra delle Ciàvole, 2127 metri. E scendere con una serpentina tra le sagome bizzarre dei pini loricati.
I NOSTRI CONSIGLI
Parco Nazionale del Pollino 0973.669311, www.parcopollino.gov.it
Guide del Parco:
Giovanni Basile 347.7119708,
Domenico Bruno 0973.93473,
Giuseppe Cosenza 347.2631462,
Vincenzo Lo Duca 328.2137327 "
Fonte: Messaggero Viaggi