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Sul trono d'Europa - Recensione - PC

Creato il 13 agosto 2013 da Intrattenimento

Paradox Interactive torna con il quarto capitolo del suo strategico più apprezzato

Certe cose sono talmente noiose da spiegare quanto esaltanti, divertenti e memorabili da sperimentare in prima persona. Provare a descrivere le regole e il funzionamento dei giochi in scatola, ad esempio, è sfiancante ma bastano un paio di partite per entrare nei meccanismi dell'esperienza e non poterne più fare a meno. Europa Universalis, serie che non a caso si ispira proprio ad un celebre board game, soffre della medesima sindrome: il genere grand strategy richiede di prestare attenzione ad una quantità senza fine di elementi e l'azione è pressoché inesistente, ma se non ci si lascia scoraggiare dalla partenza in sordina e dalla noia degli articoli dedicati, presto si viene totalmente coinvolti. In questi mesi vi abbiamo parlato più volte del quarto capitolo della serie e oggi è arrivato il momento di tirare le somme sul lavoro svolto dal team di sviluppo svedese. Possiamo anticipare che il gioco ci è piaciuto e, pur senza essere una rivoluzione, rappresenta un interessante passo in avanti per il franchise. Se temete di annoiarvi a leggere le prossime righe, insomma, un consiglio in estrema sintesi: non lasciatevelo scappare.

Il gioco della storia

L'orologio di Europa Universalis IV inizia a scorrere l'11 novembre 1444 e si ferma quasi quattrocento anni in avanti, dopo aver percorso i secoli più interessanti e determinanti per la definizione dei confini e degli equilibri europei e mondiali.

Sul trono d'Europa
Nonostante le nazioni siano divise in gruppi a seconda dell'importanza, una scala che riserva a quelle di prestigio il maggior numero di eventi e sistemi dedicati, il giocatore può prendere una qualsiasi delle forze dell'epoca e guidarla attraverso un'esperienza sandbox a cavallo tra storicità e totale libertà di scelta. Il motore di gioco è lo stesso già utilizzato per Crusader Kings II, uno strumento potente che da una parte ha reso possibile una resa tridimensionale della mappa, delle costruzioni e delle unità che non ha precedenti per Paradox Interactive, e dall'altro si è dimostrato sufficientemente versatile da permettere allo sviluppatore di perseguire un altro importante obiettivo, ovvero la razionalizzazione dell'esperienza di gioco. Anziché puntare ad un ulteriore aumento della complessità, che dopo le numerose espansioni di Europa Universalis III avrebbe tagliato fuori una larga fetta di possibili utenti, si è infatti deciso di guardarsi indietro per rilavorare il vero cuore pulsante della serie, ovvero il primato della simulazione storica su tutto il resto.
Sul trono d'Europa
Questo non significa necessariamente una semplificazione del gioco - che di fatto non si presenta per opzioni e complessità in maniera dissimile dal capitolo che l'ha preceduto - quanto piuttosto una miglior interfaccia e meccaniche che rendano ancora più coinvolgenti le partite. Il sistema di eventi storici, ad esempio, era stato creato al tempo della seconda uscita, nel lontano 2001, e da allora non era quasi più stato rivisto. Oggi Europa Universalis IV può contare su un numero maggiore di accadimenti realmente avvenuti, in grado di impattare in maniera più realistica sull'esperienza e con una gestione migliore delle condizioni necessarie perché questi si realizzino. Le idee nazionali sono cresciute e sono divise in gruppi, in modo da suggerire al giocatore un percorso coerente e credibile lungo tutto il processo di sviluppo della propria nazione. Il miglior risultato di questo nuovo episodio, probabilmente, è proprio la capacità di mascherare e rendere naturali certi ingranaggi del gameplay che solitamente contribuivano a rendere la serie per molti un oggetto misterioso e imperscrutabile.

Modifiche senza fine

Quante volte negli ultimi dieci anni avete aperto la scatola, fisica o virtuale del caso, trovandoci dentro un manuale di quasi cento pagine? Pochissime, ma Europa Universalis IV è un'eccezione a questa regola e per un buon motivo. Sedere sul trono di una nazione è complesso, richiede abilità e conoscenze notevoli e il periodo impone sfide toste. Per ciascun sistema chiamato in causa, Paradox Interactive ha sviluppato novità piccole e grandi: tutte non è possibile e neppure utile elencarle, ma ce ne sono alcune che ci sono sembrate particolarmente significative. Il concetto di Potere Monarchico fa sì che ogni mese vengano aggiunti dei punti al totale di quelli disponibili per ciascuna delle tre voci classiche - amministrativo, militare e diplomatico.

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Questi punti vanno utilizzati per qualsiasi cosa, dagli avanzamenti tecnologici alla diminuzione del tasso d'inflazione alla scelta di certe Idee Nazionali; sono la valuta richiesta per ciascuna decisione presa e il loro accumulo viene influenzato dalla scelta dei consiglieri. Il commercio è stato completamente rivisto: la complessità della sfida precedente, soprattutto in quanto a impegno necessario per gestire i mercanti, finiva per suggerire di automatizzarne gli spostamenti, mentre ora le cose sono un po' più intuitive. Sulla mappa le rotte commerciali si incontrano in precisi nodi, punti strategici sui quali bisogna mandare i propri inviati per costruire uffici di scambio. È necessario accaparrarsi i nodi più interessanti e indirizzarvi i commerci di maggior interesse: non è semplice ma quantomeno la meccanica ne ha guadagnato in chiarezza e interesse. Entrare in contatto con le altre nazioni, per fini commerciali o bellici che siano, impone l'immediata messa in moto della macchina diplomatica che esce modificata in maniera sostanziale dal passaggio tra il terzo e il quarto episodio della serie.
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I rapporti di amicizia o rivalità vengono influenzati da un numero superiore di elementi e soprattutto si possono scegliere tre arci-nemici, così da avere dei bonus con eventuali altre forze in campo che condividono lo stesso odio per uno o più dei nostri rivali. La scomparsa delle spie ha fatto sì che il pannello della diplomazia si faccia carico di alcune delle loro opzioni. Insomma che vogliate combinare un matrimonio, organizzare un trattato di pace, instillare la rivolta dei ribelli nel territorio del vostro vicino o fabbricare una causa belli, ora tutto è ordinato e facilmente raggiungibile nello stesso posto. Quando le cose si fanno davvero serie e tocca armarsi per scendere in campo, Europa Universalis IV mostra alcune significative differenze con il passato. Le tecnologie belliche, ad esempio, sono numericamente inferiori ma più significative, così da dare senso di progressione ad ogni nuovo scalino raggiunto.
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Inoltre le truppe possono entrare in uno stato di "disorganizzazione" quando hanno il morale troppo basso - anche in caso di vittoria - restando ferme o addirittura arretrando in una provincia da noi controllata fino al ritorno alla normalità. Tra le numerose modifiche e aggiunte, inoltre, spicca la scelta di dare maggior peso al terreno su cui si trovano le unità: in questo modo un buon posizionamento può dare un margine di vantaggio decisivo ad una compagine numericamente inferiore. La lista prosegue e coinvolge aspetti della gestione religiosa dello stato, la rimozione di altre figure come i magistrati, opzioni inedite che tirano in ballo le statistiche relative alla stabilità e così via. Chiunque abbia provato la demo o seguito le decine di diari di sviluppo di questi mesi, saprà che il conteggio delle introduzioni è elevatissimo e che non coinvolge solo il single player...

Tutti allo stesso tavolo

Nel tempo abbiamo testato numerose versioni di Europa Universalis IV scegliendo un buon numero di schieramenti diversi. Abbiamo così constatato come ancora una volta la sfida sia virtualmente infinita. Ogni nazione è caratterizzata davvero bene e spostandosi in continenti "secondari" ci si rende conto di quale varietà e personalizzazione abbiano ottenuto anche paesi come Giappone e Cina. Territori fuori dai giochi per il potere in Europa ma ugualmente interessanti da esplorare. Certo che, prendendo in considerazione il terzo episodio completo di tutte le espansioni, il numero di contenuti potrebbe risultare per qualcuno insoddisfacente, ma le aggiunte rendono l'esperienza nuova e interessante quindi la lamentela è marginale.

Sul trono d'Europa
Chi non si dovesse accontentare di giocare in solitudine, sappia che la modalità multiplayer ospita ancora 32 utenti, ma si arricchisce di alcune aggiunte inedite. Intanto è possibile entrare a partita in corso, prendendo il posto di una nazione fino a quel momento gestita direttamente dall'intelligenza artificiale. Inoltre, questa può essere istruita ad alcuni semplici compiti per tornare a sostituirci qualora dovessimo assentarci dalla mappa per qualche tempo. Un net code migliorato, il matchmaking completamente rivisto basandosi su quello di Steam e una gestione evoluta dei server completano un quadro non rivoluzionario ma di sostanza. Chi dovesse arrivare ad Europa Universalis solo ora, comunque, è probabile che impiegherà qualche tempo prima di lanciarsi online.
Sul trono d'Europa
Il consiglio è di giocare e godersi innanzitutto la sterminata campagna sandbox, magari partendo dai tutorial e dallo scenario introduttivo studiato ad hoc. Abbiamo molto apprezzato la riorganizzazione di tutte le informazioni, l'interfaccia più razionale e il sistema di notifiche, sono aspetti importanti per un titolo che richiede di spendere enormi quantità di tempo tra i menù e faranno la felicità tanto dei novellini quanto dei giocatori esperti. In generale la componente tecnica è piacevole seppur non certo strabiliante. Diciamo che fa il suo sporco lavoro in maniera convincente. Spiccano le musiche che fanno moltissimo quando si tratta di immergere il giocatore il lunghe sessione di gioco. Purtroppo l'italiano non è supportato e questo per qualcuno può fare la differenza. Diciamo che non è affatto impossibile giocare Europa Universalis IV senza avere una perfetta conoscenza dell'inglese - o del francese, tedesco o spagnolo - ma certamente aiuta non poco capirne quantomeno le basi. Quindi siate avvertiti.

Requisiti di Sistema PC

  • Configurazione di Prova
  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7-3770K @ 3.50GHz
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX780
  • Sistema operativo Windows 8
  • Requisiti Minimi
  • Processore Intel Pentium IV 2.4 GHz o AMD 3500+ / Su Mac Intel Core Duo Processor (2GHz o superiore)
  • 2 GB RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce 8800 o ATI Radeon® X1900 / Su Mac ATI Radeon HD 6750 o NVIDIA GeForce 320 o NVIDIA GeForce 9600
  • 2 GB di spazio su disco

Europa Universalis IV riesce a non stravolgere una formula che nessun appassionato vuole veder rasa al suolo e ricostruita da zero, cambiando al contempo quel tanto che basta da giustificare il prezzo e invogliare l'acquisto. I 39.90 euro necessari sono soldi ben spesi considerando che ogni meccanica è stata ritoccata o riscritta, che visivamente si presenta in maniera solida e non mancano opzioni che ingolosiranno vecchi fan e nuovi adepti. A qualcuno mancherà la profondità raggiunta dai capitoli precedenti dopo diverse espansioni, ma Paradox Interactive supporta a lungo le sue creature e non bisogna temere: anche questo capitolo crescerà nel tempo. Chi si dovesse sentire spaventato dall'idea di imbarcarsi in questa avventura sappia una cosa: ci vuole un po' di tempo per rodare ed essere consapevoli di tutte le possibilità offerte, ma una volta entrato sotto la pelle non vi lascerà più.

Umberto Moioli
Umberto Moioli
@Umberto_Moioli

Pro

  • Miglior "sandbox storico" in circolazione
  • Profondo come pochi altri titoli
  • Tante modifiche ben studiate
  • Un po' più accessibile che in passato

Contro

  • Contenutisticamente potrà ancora crescere nel tempo
  • Manca il supporto alla lingua italiana

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