Sono passati 30 giorni e ancora nessuna risposta dalle istituzioni sarde e nazionali alle rivendicazioni degli operai Rockwool che occupano e dormono nella miniera Villa Marina di Monteponi nel Sulcis. Questo potrebbe essere per loro l’ennesimo Natale passato in miniera.
Questo lunedì davanti alla Galleria Villa Marina di Monteponi, occupata dai Lavoratori ex Rockwool dal 12 novembre 2012, si è tenuta un’assemblea dei lavoratori per fare il punto sulla vertenza e sulle prossime iniziative da mettere in atto.
In assenza di un incontro tra i sindacati e il presidente della Regione, i lavoratori hanno ribadito con forza l’irresponsabilità della Regione Sardegna, che si ostina a non rispettare l’accordo del 22 novembre 2011. I lavoratori si opporranno allo smantellamento di quell’accordo: “non siamo più disposti a sopportare inutili rinvii, come avvenuto in passato”. L’assemblea si conclude con un invito a Ugo Cappellacci: “convochi in tempi brevi l’incontro tra le parti, per porre fine alle sofferenze dei lavoratori asserragliati all’interno della miniera da 30 giorni”.Purtroppo a Cappellacci – noi lo conosciamo bene – questi appelli entrano da un orecchio ed escono dall’altro. D’altronde come può considerarsi affidabile un presidente che non rispetta un accordo ufficiale preso da oltre un anno? Questa volta rimedierà ai suoi errori? Le risposte le troveremo nei fatti.
Poco tempo fa accanto a un presidio di operai c’era uno striscione, consumato dal tempo: “Benvenuti nel Sulcis, terra di mare e di fame”. Il Sulcis è una provincia poverissima, dimenticata da Dio e dalla politica. Il Sulcis è una terra cava sotto, svuotata di ogni ricchezza, e quello che ne rimane oggi è solo la buccia. Le fabbriche chiudono, i suoi abitanti rimangono senza lavoro, senza prospettive, senza futuro. Ingannati da tutti.
Vi lasciamo con un video che i lavoratori ex Rockwool hanno registrato per i lettori de L’isola dei cassintegrati:
di Redazione | @cassintegrati
Foto di Sandro Cherenti