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Sull'arte del perder tempo o bighellonare

Creato il 15 aprile 2012 da Lavia @Alicerte
Sull'arte del perder tempo o bighellonare
Primavera a volte frizzantina, a volte pigra ed incostante.  Un giorno ci sono 30 gradi, il giorno dopo quasi nevica .. Si cambia l'armadio pieno di maglioni lanosi e due giorni dopo, in mezzo ad un vento gelido, si impreca perchè si indossano solo striminzite magliette di cotone.
In queste situazioni io divento metereopatica ed entro in fase di "bighellonaggine"". 
Cosa faccio, cosa non faccio?   Me ne vado a letto a fare un pisolino, poi sono stanca di stare a letto mi alzo.. Mi aspettano una montagna di lavori da sbrigare .. vorrei tornare a letto e volgere lo sguardo altrove!
Vado al computer, ma non sto bene neanche lì; gironzolo per casa senza combinare nulla.
Un senso di disagio e  di ansia mi pervade .. che rabbia !
Sto sbagliando qualcosa . Devo accettare il fatto che non ho abbastanza energie per affrontare anche piccoli sforzi ed andare a riposarmi . È questo l'errore; tentare di essere produttivi quando il fisico invece richiede una pausa.
Devo rivedere i miei concetti sul perder tempo o bighellonare e sulla positività intrinseca che rientra tra le attività che aiutano a  "vivere  in benessere".  Forse per qualcuno, questa è una cosa scontata ma per diverse persone il "bighellonare" è inteso come un "peccato" o come un "vizio negativo" e lo si può vivere spesso con sensi di colpa, credendo di stare sprecando del prezioso tempo utile, quando se ne ha sempre poco.
Mi aiuto con alcune citazioni, che ho trovato in un simpatico scritto "MONOLOGO PER UNA LAVASTOVIGLIE" di Maria Rosaria Valentini.
  • Quando perdi tempo ti accorgi che hai molto di niente e che quel niente è molto per te. (Ira Gershwin)
  • Noi viviamo nell’epoca in cui la gente è così laboriosa da diventare stupida. (Oscar Wilde)
  • Senza una classe oziosa l’umanità non si sarebbe mai sollevata dalla barbarie. (Bertrand Russel) 
  • La pigrizia non è un diritto, ma un dovere... non si devono provare sensi di colpa, il nulla ha un valore che non ha prezzo. (Therry Paquot)

A proposito di Therry Paquot (Saint-Denis,1952), è un filosofo e professore universitario, autore di numerose opere, tra cui una che mi piacerebbe leggere:

l'arte della siesta


Questo libro ha riscosso un grande successo internazionale.  In effetti il titolo è invitante!  L'arte, la mitologia, la letteratura, il pensiero filosofico, l'organizzazione del lavoro e della società, la globalizzazione del mercato, l'urbanistica e l'architettura degli spazi, la vita nelle città, con tutti questi elementi, anche con quelli in apparenza più lontani e inaspettati, la siesta intrattiene un rapporto, complice la mediazione onnipresente del "tempo". E proprio sul tempo, un tempo che oggi tende sempre più a essere lineare, si concentra la trattazione ironica, colta e divertita di Paquot. Poiché, a ben vedere, la siesta appare come un tempo autenticamente libero, un momento in cui si è presenti a se stessi attraverso la propria momentanea assenza dal mondo. 
Bene, c'è sempre qualcosa da imparare, chiudo il computer e vado a riposarmi   .. 


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