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Poniamo il caso che facciate parte di una popolazione composta da poco più di un milione di ridenti, cordiali e generosi cittadini. Ok?
Ecco, adesso immaginate di vivere nell'angolo di pianeta più bello, paradisiaco, selvaggio e chi più ne ha più ne metta che possiate immaginare. Immaginiamo anche che sia un'Isola. Aggiungete anche il fatto che siete una Regione Autonoma a Statuto speciale, quindi avete la possibilità di indire Referendum, e qualsiasi altro tipo di trovata pseudo - democratica per poter far contento il popolo. Fatto?
Benissimo. Viste le premesse, ora, provate ad immaginare che un bel giorno, il presidente di questa ridente Isola, seguace - per non dire cagnolino - di un "grande" burattinaio Gr. Ladr. Farabut. di Gr. Croc. Mascalz. Assas. Figl. di Gr. Putt. Cavaliere, si svegli con una gran bella trovata: provare a diminuire gli sprechi pubblici eliminando quattro delle nuove inutili province create un paio d'anni fa per poter fare qualche favore a chissà quale amico.
Accidenti! Tutti quanti trasalite, incredibile!, come si può arrivare a tanto? Un gesto veramente autoritario visto il periodo di crisi che stiamo vivendo. Ma non è tutto. Il povero cagnolino, che finalmente sembra essersi staccato dal guinzaglio, propone anche di diminuire il numero dei consiglieri regionali con abolizione di vitalizi, indennizzi e diminuzione dello stipendio. Infondo loro devono dare il buon esempio.
Tutto è bello, tutto è ridente e il governatore della vostra Isola si pone a capo del partito referendario. Vengono addirittura proposti dieci quesiti per ridimensionare la Regione e cercare di uscire illesi, o comunque con il minor numero di danni possibili, da questo tetro e oscuro periodo storico - economico. Il popolo, che siete voi, cosa fa? Va a votare. Il che inizia a preoccupare non poco chi ha promosso questo Referendum. E cosa vota il popolo? Beh ovviamente vota a fare dell'abolizione di tutti gli sprechi e i soprusi economici da parte di una classe politica mummificata sulle poltrone di Via Roma.
E ora inizia il panico.
Già perché la volontà popolare deve essere rispettata, almeno da ciò che hanno scritto un paio di esaltati nel lontano 1948. Quindi si deve partire con la disgregazione delle nuove province per tornare alle originali quattro; ma c'è solo un problema: come fare?
Che fine faranno tutti i lavoratori dipendenti provinciali? Che fine faranno i vari presidenti, consiglieri, segretari, operai, impiegati, contabili, ragionieri? Nessuno lo sa, probabilmente nessuno avrebbe mai pensato che una cosa simile sarebbe potuta mai accadere, il quorum in un referendum regionale è stato raggiunto solamente una volta prima d'ora.
Il popolo vuole risposte, le pretende. Il cagnolino sparisce per un po', deve rifiatare e riprendersi dallo shock. E cosa c'è di meglio per riprendersi da uno shock se un bel po' di soldi?
E così, a distanza di un mese dalla votazione che ha sancito la riduzione degli stipendi e la distruzione di tutti i privilegi, ecco che il consiglio regionale tutto riunito e unito (maggioranza - centrodestra - e opposizione - centro sinistra) vota per l'aumento degli stipendi e il ripristino di tutto ciò che il popolo gli aveva levato, come se un mese prima non fosse successo niente
Quindi, una volta finito di leggere questo, (vi ricordo che state giocando ad una situazione totalmente immaginaria, eh) voi cittadini facenti parti di questa Regione come vi sentireste?
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