Sull’inutilità di dare buoni sconto per la nuova collezione, durante i saldi

Creato il 08 gennaio 2014 da Nonnaso @NonnaSo

Ci riflettevo in questi giorni, che mi sto prendendo il mio tempo per andare a sbirciare qua e la, con minuziosa perizia e coscienza, i saldi nei miei negozi di riferimento.

Dico che mi prendo il mio tempo, perché mi scopro ad aggirarmi annoiata e già disgustata da questi saldi, fra pile e pile di roba buttata là con noncuranza (e fra cui si accapigliano giovani scioccherelle che sembrano non aver altro in mente nella vita che spendere, spendere, spendere, senza quasi nemmeno guardare quello che stanno comprando).

Ogni tanto mi chiedo con orrore se anche io sono mai stata così, e l’ho convenientemente dimenticato… ma spero proprio di no.  Anche quando avevo un budget spesa più disinvolto e spensierato di quello attuale, che è a dir poco penoso, la cosa che più amavo dei saldi era soppesare accuratamente qualità e prezzo della merce, e comperare solo e solamente quella che valeva veramente la pena, fare l’affarone, insomma.

Fare l’affarone, è una cosa che solletica il mio ego: mi fa sentire scaltra, intelligente, furba, e anche capace. di distinguere il valore dalle sòle.

Ma le “saldatrici” di oggi.. mioddio. Loro comprano calando come cavallette su lande già desolate, accaparrandosi tagli di tessuti senza forma apparente e dai colori più improbabili, e solo e unicamente perché “è di moda”.

Nemmeno nei miei fulgidi anni sono mai stata guidata ciecamente dalla “moda”: avevo uno stile mio, classico (palloso, dirà qualcuno) e secondo tali linee guida compravo. Capi che dopo dieci anni sono ancora appesi in armadio, e ne escono fieramente stagione dopo stagione.

A maggior ragione accade che ora, ora che il mantra “non mi serve nulla, mi accontento di guardare (e magari provare qualcosa per sfizio aspettando che i saldi vengano aumentati)” è diventato una triste necessità più che un’imposizione per non cadere in tentazione, mi concedo di pensare, e pensare a lungo, prima di qualsiasi tipo di “investimento”. Fossero anche 5€.

E cose che prima mi capitava di osservare distrattamente, ora colpiscono la mia immaginazione con la leggerezza di concreti magli di ferro, sulla mia coscienza.

L’evoluzione del modo di fare i saldi al giorno d’oggi, per dirne una: con i presaldi che cominciano due mesi prima, più o meno ufficialmente, più o meno sottobanco, e le vetrine da cui non si tolgono mai gli sticker -20% o -30% solo per oggi! E domani, e dopodomani, e il giorno dopo ancora…

O l’intramontabile dilemma che ci perseguita in questi giorni di follie da shopping: comprare o non comprare, una taglia in più di quel vestito che mi piace così tanto e ora costa così poco o piuttosto una in meno, due magliette o quel cappottino così delizioso di cui però non ho bisogno? E così via.

La strada verso l’acquisto felice è lunga e travagliata. Capi troppo costosi, quei capi che stavamo curando da mesi che casualmente non vengono messi sugli scaffali ma ben nascosti nei magazzini, taglie “di mercato” introvabili, code chilometriche all’unica cassa aperta (con le commesse che chiacchierano fra loro mentre fanno finta di piegare le mutande e riporle sullo scaffale), saldi striminziti che ormai ritengo un’offesa alla compratrice intelligente (by the way: quest’anno mi sono proprio scocciata di questi saldi stitici imperterritamente perpetrati da Intimissimi, Aldo e compagnia bella – si, faccio anche nomi e cognomi! – che iniziano con il massimo 20%, e poi finiscono per sbragare a 70% negli ultimi giorni.. fatevi un favore: andate subito al 50% ci guadagnate in tempo perso a guardare fuori le clienti che vi ignorano fino a che non vi decidete a smetterla, di prenderci per il culo!)

E alle volte anche il dopo acquisto ci riserva qualche sorpresa.

E non sto parlando di qualche piccolo difetto sul capo di cui prima non ci eravamo accorte durante le interminabili ore di fila per il camerino e per la cassa, ma dell’oggetto dei miei pensieri (e del presente articolo) ovvero: i coupon di sconto che vengono elargiti a fronte di ogni acquisto in saldo, utilizzabili con una scadenza ravvicinata sulle nuove collezioni.

Sulle nuove collezioni, ripeto.

Quelle che hanno già cominciato a fare capolino negli angoli più in vista e meglio posizionati di ogni negozio. quelle che intralciano la nostra frenesia da saldi, impedendoci di godercela appieno, e ci costringono a sforzarci di arrivare in fondo al negozio, laggiù inculandiailupi (come si dice dalle mie parti) dove gli agognati saldi che abbiamo atteso per mesi sono già stati relegati. Nel dimenticatoio? Giammai!

Noi saldatrici compulsive non ci lasciamo certo sopraffare dai colori tenui e dalle etichette a prezzo pieno della collezione primaverile! Noi abbiamo fame e freddo e vogliamo vestirci invernali ancora per un paio di mesi (se la stagione lo richiede), comprando i capi in saldo al 70%, godendoceli, e sentendoci pure delle grandi furbone perché siamo riuscite a sfruttarli in fine stagione! Noi donne ragioniamo così (le blogger.. beh le blogger ragionano più sull’ottica del calendario sfilate, anche se non tutte.. diciamo le più illuminate. Ma poi finiscono anche loro per farsi prendere dal bello dei saldi, su, non stiamo a raccontarcela).

E quindi, qui casca l’asino della mia disquisizione: ditemi. C’è qualcuna di voi a cui frega qualcosa di quegli striminziti coupon che danno con sconti ridicoli di 5 – 10€ sulla nuova collezione (validi, diciamo, fino al 28 febbraio per acuisti sui capi primaverili)???

Ripeto: 28 febbraio. capi primaverili.

Un pensiero del genere, mentre metti via lo scontrino dei saldi e l’assurdo coupon, è capace di toglierti l’allegria da shopping nel giro di un istante.

Metti via lo scontrino, e quel coupon.. e quando arrivi a casa lo riguardi, il coupon. E pensi: collezioni primaverili? (o invernali, se siamo in estate): che mi venga un colpo, col cavolo! Ma chi ha voglia di pensare ai cappotti a fine agosto, o a pizzi e organza e maniche corte in pieno inverno? Non io! Non per i prossimi..diciamo mese e mezzo, se non proprio due.

Non fino a che l’incessante martellare della disposizione della nuova collezione nei negozi, e delle compagne blogger e dei canali tematici sulla moda che già da un paio di mesi propongono sneakpeak e preview delle sfilate primavera-estate 2014 e cruise collection varie, e quel timido sole che spunta dietro alle nuvole non ci indurranno finalmente a cedere al canto di sirena del consumismo.. e cominciare ad ossessionarci con i trend dei capi delle nuove collezioni, per cui cominceremo a sbavare.

Ma non compreremo, sia chiaro, per almeno altri sei mesi.

Se sapremo essere abbastanza forti.

Ci limiteremo a sbavare ordinatamente e con costanza… ed è proprio questo il punto. Tutto il sotteso della sensazione di fastidio che ci prende nel vedere il benedetto coupon di sconto (o nel vedercelo recapitare a casa nel caso delle profumerie, ad esempio): la frustrazione dell’ultimo piacere della vita che ancora riusciamo a concederci. Dei saldi ben fatti, con buona merce acquistata al giusto prezzo e goduta per qualche santo giorno.

Il maledetto coupon è li per ricordarci che la merce che stiamo acquistando è già “scaduta” da un pezzo (per questo ce la regalano), che ce la godremo ben poco e poi la metteremo via per il prossimo anno (quando non sarà più di moda), e che in fondo in fondo siamo delle poveracce.

Perché la merce della nuova collezione, su cui avremo quei magnifici 10€ o 10% di sconto… avrà dei prezzi “pieni” talmente esorbitanti da rendere impensabile un prossimo e ravvicinato acquisto.

Facendoci sentire doppiamente delle poveracce, e rovinandoci definitivamente la giornata di (non)shopping.

E non mi fraintendete: un paio di cose carine le ho comprate anche io. Ma solo in quei negozi che hanno avuto l’onestà di esporre come minimo il 50% di sconto e saldare TUTTA la merce della collezione invernale (ho molto tempo libero e una buona memoria: LO SO quali sono i capi che ho visto e per cui ho detto “torno”, e quali sono stati esposti e quali no! non prendiamoci in giro…). Gli altri.. beh gli altri ho deciso di boicottarli, e basta. In fondo, ho l’armadio pieno, di cose messe anche meno di una volta (ovvero provate in camerino, prese con gli scorsi saldi.. e poi riposte fino alla prossima stagione estiva, sigh): davvero NON HO BISOGNO di questi saldi stitici.

Ma dei saldi di NonnaSo, che non deludono mai (soprattutto non deludono lei!) vi racconterò, come nelle migliori tradizioni, alla prossima puntata!

Per il momento, ditemi voi come la pensate: avete mai usato uno di questi coupon di sconto? ci avete mai pensato, a questi coupon di sconto? Vi hanno mai fatte sentire come a volte mi sento io??? (presa in giro, vilipesa, offesa… in varie gradazioni e sfumature…)



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